Il sindaco di Lampedusa Totò Martello: «Quella dei migranti che mangiano i cani è una fake news»

Sono arrivate le parole del primo cittadino sulla questione

09/08/2020 di Gianmichele Laino

Dopo il gran rumore successivo all’articolo di Libero – anticipato già nella serata di giovedì da Pietro Senaldi nella trasmissione In Onda – legato ai migranti che avrebbero mangiato i quattro cani di proprietà di una donna a Lampedusa e dopo le altre ricerche che anche noi di Giornalettismo abbiamo fatto sull’argomento, arriva anche la dichiarazione del sindaco Lampedusa e Linosa Totò Martello, che ha parlato apertamente di fake news.

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Sindaco Lampedusa: «I migranti che mangiano cani? Una fake news»

«Purtroppo il falso scoop inventato da Libero sui ‘migranti che a Lampedusa hanno mangiato cani’ continua a circolare alimentando il pericoloso gioco dei fomentatori d’odio e di chi fa delle crociate anti-immigrazione la propria bandiera di propaganda politica – ha detto Totò Martello -. Credo sia arrivato il momento per il nostro Paese di dotarsi di una seria normativa per fermare le bufale e le fake-news, con sanzioni esemplari non solo per chi le pubblica ma anche per chi contribuisce a diffonderle».

Il sindaco di Lampedusa era stato chiamato direttamente in causa a una cittadina, proprietaria di un terreno confinante con il centro di accoglienza migranti dell’isola, che aveva denunciato una certa assenza delle istituzioni relativamente alla propria situazione. Era stata lei ad affermare che i migranti avevano mangiato i suoi quattro cani. Contestualmente, era stata prodotta una denuncia relativa al 2018 e riguardante il furto di volatili. Dei cani, ovviamente, nella denuncia non si parla.

Sindaco Lampedusa chiede l’intervento dell’Ordine dei giornalisti

«Questa notizia falsa può provocare danni pesanti alla nostra isola – ha detto Totò Martello – e mi aspetto una presa di posizione decisa da parte dell’Ordine dei Giornalisti. Serve una disciplina capace di arginare squallide menzogne confezionate ad arte, altrimenti il giornalismo muore». Giornalettismo, dopo l’uscita della notizia su Libero, aveva contattato l’associazione Il cuore ha 4 zampe che, insieme alla Lav, si occupa di un progetto denominato I cani di Lampedusa.

Le nostre verifiche hanno appurato che, se si eccettua un episodio nel 2011, momento in cui l’isola viveva una situazione di totale emergenza, un vero e proprio scenario di guerra (in un giorno solo, si erano registrate oltre 5mila presenze sull’isola, molte di più rispetto agli abitanti), non si sono mai verificati episodi del genere che hanno coinvolto cani e migranti.

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