Il sindaco di Biella: «La storia di Liliana Segre tirata fuori per minare la libertà di espressione»

20/11/2019 di Enzo Boldi

Un bel tacer non fu mai scritto. Invece la classe politica attuale decide di deliziare i timpani degli elettori proponendo pensieri e frasi che vanno oltre i limiti del verosimile. L’ultimo protagonista ha un nome e un cognome: Claudio Corradini. Si tratta del sindaco Biella, la cittadina piemontese finita nel mirino delle critiche per aver scelto di assegnare la cittadinanza onoraria a Ezio Greggio dopo aver rigettato la mozione della minoranza in giunta per assegnare questa stessa onorificenza a Liliana Segre. E la controversia di oggi è proprio sulla figura della senatrice a vita sopravvissuta ai campi di concentramento nazi-fascisti.

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«La signora (Liliana Segre, ndr) ha subìto quello che ha subito 70 anni fa. Voglio dire che si tira fuori la signora adesso evidentemente perché c’è un tentativo di minare la libertà espressione». Già queste parole del sindaco Biella a Radio Capital dovrebbero bastare per dare una summa massima del pensiero che vige nella giunta destrorsa della cittadina piemontese. 

Il sindaco Biella e il complotto contro la libertà di espressione

Poi ha provato a spiegare la cronistoria di quanto accaduto, con tempi che alla fine – secondo quando spiegato dal sindaco di Biella – si sono scontrati per puro caso: «Sono state messe insieme due cose che non c’entravano niente tra loro». Corradini ha detto che l’iter per l’onorificenza a Ezio Greggio era stato avviato tre mesi fa. Dopo diverse settimane, invece, la minoranza ha presentato una mozione per dare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Ma è stata respinta. 

L’impianto che c’è dietro Liliana Segre

 «Il fatto di voler censurare alcune espressioni a me fa pensare al peggior maccartismo. Tutto l’impianto che c’è dietro la signora non mi piace – ha proseguito Claudio Corradini a Radio Capital -. C’è gente che vuole approfittare delle sofferenze che la signora ha subito». Così parlò il sindaco di Biella.

(foto di copertina: Archivio Ansa + ANSA / MATTEO BAZZI)

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