Si sono fatti sfuggire uno dei presunti rapitori di Silvia Romano

14/11/2019 di Enzo Boldi

Ancora un nulla di fatto e un nuovo rinvio nel processo sul rapimento di Silvia Romano. Questa mattina, a Chakama, si è aperto e immediatamente chiuso (con l’ennesima posticipazione) il dibattito processuale che vedeva coinvolti i tre indagati per il sequestro della volontaria italiana rapita in Kenya il 20 novembre del 2018. Uno di loro, infatti, no si è presentato in Aula: non era sottoposto alla custodia cautelare perché era riuscito a pagarsi la cauzione che lo ha reso un uomo indagato, ma a piede libero in attesa del processo.

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Ibrahim Omar era fuori su cauzione e ora di lui si sono perse le tracce. Uno dei presunti rapitori di Silvia Romano, dunque, ha sfruttato il suo status per rendersi irreperibile e non presentarsi al processo che lo vede indagato con l’accusa di sequestro di persona. Uno schiaffo all’iter processuale e ai familiari della giovane volontaria di cui si sono perse le tracce da quasi un anno. Dopo il sequestro, infatti, di lei si sono perse e si sono rincorse numerose voci mai confermate. E quegli arresti, che potevano essere un barlume di speranza, finora non hanno portato quasi a nulla.

Silvia Romano, nuovo rinvio del processo

Un colpo anche alla stessa giustizia (o tentativo di renderla tale) kenyana che ora si trova a dover processare due persone e un’altra di cui si sono perse le tracce. Nell’aula del tribunale di Chakama, infatti, si sono presentati solamente Moses Luwali Chembe, Abdalla Gababa Wario. Poi il colpo di scena quando è stata data la la notizia che Ibrahim Omar, libero su cauzione, risulta al momento latitante. Per questo il processo deve essere aggiornato.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Silvia Romano)

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