Sul caso Fedez, non tutti i vicedirettori di Raitre sono uguali

Ha parlato anche Sigfrido Ranucci, altro vice di rete, in collegamento con Fabio Fazio

03/05/2021 di Gianmichele Laino

Da vicedirettore a vicedirettore. La rete, Raitre, però, è la stessa. Tra l’altro proprio su Raitre questo intervento è andato in onda, nel corso della puntata di Che Tempo Che Fa condotta da Fabio Fazio. Sigfrido Ranucci su Fedez è stato molto chiaro: un intervento critico, che ha messo gli equilibri in campo e li ha analizzati uno per uno. A partire dall’atteggiamento di chi ha parlato in nome della Rai e di chi – della Rai stessa – fa parte, sino ad arrivare alla telefonata registrata, in cui sono stati omessi – attraverso dei tagli – dei passaggi che avrebbero spiegato meglio il contesto.

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Sigfrido Ranucci su Fedez, l’intervento dell’altro vicedirettore di Raitre

La telefonata registrata da Fedez, in cui si discuteva il suo discorso che il rapper avrebbe fatto sul palco del Primo Maggio in difesa del ddl Zan, vedeva coinvolta una vicedirettrice di Raitre, Ilaria Capitani. «La Rai – dice Capitani nell’audio integrale – fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà. Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo. Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questo è una cosa sua».

Toni comunque diversi rispetto a quelli utilizzati dalle altre due persone che avevano parlato in precedenza con Fedez. Loro avevano parlato esplicitamente di “adeguamento al sistema” e del divieto di “fare nomi e cognomi delle persone”. Il vicedirettore Sigfrido Ranucci – ovviamente in un contesto diverso rispetto a quello di una telefonata con il diretto interessato e, soprattutto, dopo che erano trascorse più di 24 ore dall’accaduto – ha spiegato a Fabio Fazio il suo punto di vista. Un punto di vista che non ha risparmiato critiche alla comunicazione della Rai, ma che ha voluto comunque tener conto dei misunderstanding che si sono venuti a creare durante quella telefonata.

L’intervento a Che Tempo Che Fa

«È stata una brutta pagina – ha detto Ranucci, altro vicedirettore di Raitre -. Sono contento che la Rai abbia chiesto scusa, come solo le grandi aziende sanno fare». Il conduttore di Report, tuttavia, ha voluto specificare che le scuse non riguardavano una censura che non c’è mai stata, ma il solo fatto di poter pensare, a causa di errori di comunicazione, che ci potesse essere censura in Rai.

«È stata data a una società esterna la gestione dell’evento. Ci tengo a dire che chi parla di “sistema” e che dice che non bisogna fare nomi in Rai sono due persone che nella telefonata, anche un po’ farneticante, parlano di esigenze di un non ben precisato editore, che non è sicuramente la Rai perché non dicevano il nome di questo editore… Queste sono due persone che sono abituate a gestire anche eventi per la politica e hanno le lenti per decriptare le cose solo in base alla politica, in base alla logica della par condicio pari e patta».

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