Il Nove può realmente concorrere con Rai 1 e Canale 5?

I nuovi "acquisti" dicono questo e i dati dello scorso anno confermano questa tendenza

16/04/2024 di Enzo Boldi

I numeri sono in crescita e il prossimo 31 dicembre, con altissima probabilità, questi numeri saranno ritoccati verso l’alto. E non di poco. Le prospettive di crescita dell’intero ecosistema televisivo di Discovery Italia passano dallo share che viene registrato – quotidianamente – sul Nove, il canale di punta dell’intera emittente. Gli approdi di Fabio Fazio (insieme a Luciana Littizzetto e al format “Che tempo che fa”), prima ancora quello di Maurizio Crozza e il prossimo e imminente arrivo di Amadeus (il cui contratto con la Rai scadrà il 31 agosto e, come noto, non sarà rinnovato), sono la conferma di come le ambizioni siano molto elevate. La distanza con le reti “tradizionali” (Canale 5 e Rai 1) è ancora elevata. Ma in un Paese in cui la televisione ha lentamente perso il suo appeal, questo ecosistema potrebbe ben presto cambiare molti dei paradigmi assodati.

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D’altronde, la storia degli ultimi 40 anni del mezzo televisivo ha raccontato proprio questo. La televisione commerciale che, all’inizio, veniva vista con sospetto, nel giro di questo lasso di tempo ha scalato le gerarchie fino ad arrivare, in diverse occasioni, a rappresentare la prima scelta degli italiani. Basti pensare che lo scorso anno, in termini di ascolto medio, le 13 reti Mediaset hanno superato il risultato ottenuto dai 10 canali Rai (anche se da viale Mazzini hanno contestato questa metrica sottolineando come nel computo totale sono stati inseriti anche Rai Storia, Rai 5, Rai Yoyo e Rai Scuola che non rappresentano una tv generalista, ma sono etichettate come servizio pubblico, senza raccolta pubblicitaria).

Share Nove, i dati del 2023 e le prospettive di crescita

E chi rappresenta, al momento, il terzo polo della televisione in Italia? Non più La7. Il gruppo che fa parte della Cairo Communication (che al suo interno ha anche La7D) è stato superato dall’intero ecosistema di canali di proprietà di Discovery Italia (la divisione italiana del gruppo Warner Bros. Discovery). E lo share Nove ha trainato in alto questi numeri che si sommano a quelli raccolti da Real Time, DMAX, FoodNetwork e molti altri. Un intrattenimento continuo, con trasmissioni che lentamente sono entrate a far parte del “gergo comune” e oggetto di discussioni e commenti sui social network. I dati parlano chiaro: nel 2023, il gruppo Discovery Italia ha raccolto circa l’8,6% di share totale.

La distanza con Mediaset e Rai è ancora molto ampia. Canale 5, Italia 1, Rete 4 e le altre reti hanno toccato quota 37,7%, mentre la televisione pubblica si è fermata intorno al 37%. Però, occorre sottolineare un aspetto: i numeri del Nove tengono conto, solo parzialmente, dei benefici – in termini di ascolti – dell’approdo di Fabio Fazio: la prima puntata di “Che tempo che fa” lontana dalla Rai è datata 15 ottobre 2023. Dunque, lo share medio totale è stato influenzato pochissimo. Ora, con l’arrivo di Amadeus (e non solo, perché si parla di altre trattative con volti molto noti e televisivamente influenti che ora sono legati a viale Mazzini), questi numeri sono destinati a crescere.

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