Di Maio resetta le polemiche sul caso Raggi a Casal Bruciato tornando a parlare dello sgombero di CasaPound

09/05/2019 di Enzo Boldi

Tornare a parlare dello sgombero di CasaPound sembra essere la classica coperta di Linus dietro la quale rifugiarsi dopo aver lanciato un sasso e aver capito di aver colpito il bersaglio sbagliato. E così dopo le polemiche di mercoledì, con Luigi Di Maio che – secondo quanto riportato da fonti molto vicine al Movimento 5 Stelle e al suo leader – per la mossa di Virginia Raggi di andare a esprimere solidarietà alla famiglia rom aggredita a Casa Bruciato si sarebbe alquanto innervosito, il vicepremier rinnega di aver pronunciato quelle parole e torna all’attacco di quel famoso stabile occupato dal partito di estrema destra in via Napoleone III, a Roma.

«Lo sgombero è sacrosanto per qualsiasi tipo di immobile occupato – ha detto Luigi Di Maio a Radio anch’io su Radio Uno -. L’immobile di CasaPound ci serve così facciamo edilizia popolare e la diamo agli italiani che non hanno la casa». Una dichiarazione che non fa notizia, anche perché più volte il Movimento 5 Stelle, anche attraverso le parole del suo stesso leader, si è mosso in quella direzione, senza però mai riuscire a forzare la mano nei confronti di chi ha il potere affinché lo sgombero di CasaPound da quella palazzina occupata di via Napoleone III da anni avvenga.

Lo sgombero di CasaPound torna tra i temi di Luigi Di Maio

Non solo estrema destra. «Chiara Appendino a Torino – ha ricordato poi Luigi Di Maio – ha sgomberato un centro sociale e si è presa una busta con proiettile, una minaccia di morte. Il tema di questa gente, di questi movimenti che occupano questi immobili è che sono violenti e aumentano la percezione di insicurezza». Minacce che mercoledì pomeriggio sono piovute anche su Virginia Raggi, che si era recata – in qualità di sindaca di Roma – a Casal Bruciato per esprimere solidarietà alla famiglia rom aggredita dopo aver ottenuto – secondo i parametri di legge – un alloggio popolare.

Non è irritato con Virginia Raggi

«Mi si attribuiscono parole come irritato e arrabbiato: nulla di tutto questo, non ho trovato inopportuna la visita della Raggi – ha spiegato Luigi Di Maio -. Io credo che quando si minaccia di stupro una donna, o si costringe un bambino a stare chiuso in casa, e li si minaccia solo perché hanno ottenuto un alloggio per legge».

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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