Virginia Raggi insultata a Casal Bruciato: «La famiglia ha diritto a quella casa. Lo dice la legge»
08/05/2019 di Daniele Tempera
«Restano li’ dentro perche’ ne hanno diritto. La legge si rispetta, chi spaventa i bambini e minaccia di stuprare le donne forse dovrebbe farsi un esame di coscienza. Non è questa una società in cui si può continuare a vivere». La parola fine sulla casa assegnata a una famiglia bosniaca a Casal Bruciato, espressa in modo per una volta abbastanza netto, è della sindaca Raggi. Ma non è stata una visita facile quello della sindaca nel quartiere della periferia romana, teatro di dure contestazioni fomentate dai camerati di CasaPound.
La visita della sindaca a Casal Bruciato è infatti finita tra gli insulti dei residenti e il primo cittadino è riuscito ad andar via solo grazie alle forze dell’ordine. Nella calca che si e’ creata fuori il cortile del condominio, la Raggi e’ stata scortata dalla Polizia verso la propria auto per fare ritorno in Campidoglio.
Le parole del vescovo ausiliario e l’invito in Vaticano
E il dramma che questa famiglia sta vivendo traspare anche dalle parole del vescovo ausiliario di Roma don Gianpiero Palmieri «I bambini rom che oggi, ad eccezione di una piccola di 3 anni, sono tutti dagli zii perché spaventati, il primo giorno (ieri) sono stati aggrappati l’un l’altro in un angolo della casa» ha detto ai cronisti all’uscita dell’appartamento di via Satta dove ha fatto visita ai nuovi e contestati inquilini insieme al sindaco Raggi. «E’ una brava famiglia bosniaca che lavora (in un mercatino), manda i figli a scuola con tanti figli che quindi nella graduatoria delle case popolari è balzata ai primi posti» ha sottolineato il Vescovo, aggiungendo che la famiglia è invitata a un incontro con il Papa che si terrà domani a San Giovanni. Ma la paura rimane ed è la stessa famiglia assediata a dichiararlo candidamente: «Siamo spaventati, speriamo di resistere» hanno confessato ai giornalisti.
I giorni delle proteste a Casal Bruciato
Mentre sulla vicenda arriva anche la solidarietà del PD, con le parole di Marianna Madia: “C’è una deriva pericolosa in questo Paese. Il ministro Salvini è responsabile di questo clima e le forze sane del Paese devono dare un segnale di reazione culturale immediato. Massima solidarietà al sindaco Raggi #Casalbruciato” ha dichiarato l’ex ministro. Scene di ordinario disagio metropolitano, massimizzato, ancora una volta, dai “fascisti del terzo millennio” di Casapound.
(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)