Virginia Raggi potrebbe sfrattare la mamma di Paola Taverna dalla casa popolare
09/10/2018 di Redazione
Ci sono aspetti piuttosto delicati quando si ricopre la carica di sindaco di una città come Roma. Uno di questi è fronteggiarsi con i tuoi colleghi di partito che in quella città vivono insieme alla loro famiglia. E così Virginia Raggi potrebbe trovarsi presto ad affrontare il caso dello sfratto della mamma di Paola Taverna, esponente di punta del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Senato.
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Sfratto mamma Taverna? Il riepilogo della situazione
La signora Graziella Bartolucci, 80 anni, vive dagli anni Novanta in un alloggio Ater (una casa popolare) all’interno del quartiere Prenestino. Tuttavia, al momento non avrebbe più i requisiti per abitarla, vista la presenza – a quanto pare – di altre proprietà. Se si considera che la battaglia di Virginia Raggi per far uscire dagli alloggi popolari le persone che non ne hanno il diritto, allora l’incidente con la famiglia di Paola Taverna diventa proprio una questione di bandiera del Movimento 5 Stelle.
La storia affonda le radici in una determinazione dirigenziale del 23 gennaio 2018, che porta in calce la firma del direttore dell’Ufficio Erp e Decadenze, Aldo Barletta. Secondo questo documento, la madre di Paola Taverna avrebbe un altro immobile, anche all’interno dei confini di Roma, che potrebbe essere idoneo a ospitarla e che potrebbe causare un esubero di reddito rispetto ai requisiti per occupare una casa popolare.
Cosa succederà ora alla madre di Paola Taverna? La palla passa alla Raggi
Nell’alloggio Ater la signora Graziella Bartolucci è entrata nel 1994, con pieno diritto. Qui sono cresciute anche Paola Taverna e la sorella. Ma qualche anno dopo le cose sono cambiate e la situazione economica della famiglia sarebbe migliorata. Paola Taverna è convinta che la madre abbia ancora i requisiti per occupare quella casa al Prenestino e sin dal 2015 si è affidata a un avvocato che ha presentato una serie di elementi in favore della donna. Il comune di Roma, tuttavia, ha stabilito che questi elementi sono arrivati oltre le scadenze consentite e che, inoltre, i requisiti di mantenimento dell’alloggio devono essere posseduti da tutti i componenti del nucleo familiare. E la Taverna, almeno sulla carta, aveva la residenza in quella stessa casa fino al 2012. Ora, o si prende atto della decisione e si lascia la casa o il sindaco di Roma sarà costretta a emettere un’ordinanza di sfratto.
La replica di Paola Taverna
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Il vicepresidente del Senato, intanto, ha commentato in questo modo la vicenda, contattata dal quotidiano La Repubblica: «Mia madre è anziana ed è malata. Non so come dirglielo, temo un contraccolpo per la sua salute. La nostra versione è nel ricorso presentato dall’avvocato. Secondo me c’è stato accanimento».
(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / GIUSEPPE LAMI)