Biden contro Trump: “Il suo rifiuto di accettare la sconfitta costa vite umane”

Il presidente eletto sottolinea come i ritardi nel processo di transizione impediranno al suo governo di essere subito capace di intervenire sull'emergenza Covid

17/11/2020 di Redazione

Dopo giorni di bizze e proclami senza fondamento, arriva lo sfogo di Biden contro il presidente uscente Donald Trump. Il presidente eletto infatti ha voluto sottolineare che la conseguenza principale del rifiuto da parte di Trump di ammettere la netta sconfitta subita lo scorso 3 novembre è il rischio di far morire un numero maggiore di persone a causa dell’impossibilità per il suo staff di accedere ai piani di distribuzione dei vaccini preparati dall’amministrazione uscente.

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Lo sfogo di Biden contro le bizze di Trump

Lo sfogo di Biden per le tragiche conseguenze dell’ostruzionismo imposto da Trump al suo staff è arrivato a Wilmington, in Delaware, durante un incontro in cui il presidente eletto e la vice presidente eletta Kamala Harris parlavano della situazione economica del Paese. E così alla domanda su quali fossero le conseguenze del rifiuto di Trump di assicurare una pacifica e ordinata transizione, Biden ha risposto che “molte persone potrebbero morire se non c’è collaborazione”, ribadendo infatti che “il vaccino è importante” ma è inutile se non c’è un piano per vaccinare gli oltre 300 milioni di americani. Tra i dati più importanti, per lo staff del presidente eletto, ci sono le informazioni dell’operazione Warp Speed, il programma voluto dall’amministrazione Trump per facilitare e accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione dei vaccini contro il Covid. “Un’operazione immensa” l’ha definita Biden, sottolineando l’importanza di dare la precedenza a chi ha più bisogno e poi dare accesso a tutti gli altri cittadini, oltre a ribadire la volontà di “collaborare con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e con gli altri Paesi”.

Lo sfogo di Biden e il “colpo mancino” del GOP in Georgia

Lo sfogo di Biden arriva mentre la responsabile del General Services Administration, Emily Murphy, nominata da Trump e fedelissima del presidente uscente, continua a impedire l’inizio del processo di transizione tra le amministrazioni, bloccando fondi, uffici e personale. Il tutto con Trump che inonda i social di post in cui sostiene di avere vinto elezioni in cui ha preso quasi sei milioni di voti in meno di Biden, che ha conquistato anche 306 dei 538 collegi disponibili superando quota 270 e diventando il presidente. Il tycoon newyorchese continua però a denunciare brogli, che nessuno ancora è riuscito a dimostrare e che sono stati smentiti in ogni tribunale nel quale il suo staff si è presentato. Anzi, a peggiorare la situazione sono arrivate le dichiarazioni del segretario di Stato repubblicano della Georgia, Brad Raffensperger, che ha rivelato di aver ricevuto pressioni dal senatore repubblicano, Lindsay Graham, per far annullare i voti arrivati per posta nello Stato, dove è in corso il riconteggio che sta confermando il successo di Biden per circa 14 mila voti.

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