Sessualità e lockdown: i numeri segnano un calo a picco della libido degli italiani single e delle coppie

Il lockdown ha influenzato la nostra vita fin negli ambiti più intimi, compresa la sfera sessuale. Dalla frequenza dell’atto nelle coppie ai comportamenti delle persone single passando per le precauzioni prese, il coronavirus segna un prima, un durante e un dopo pandemia. “Safe is the new normal” è un progetto Durex che ha provato a sensibilizzare gli italiani rispetto alle abitudini sbagliate che si avevano prima del lockdown e che, complice il distanziamento sociale e la maggiore attenzione che ci è richiesto avere ora, potrebbero cambiare.

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Come sono cambiate le abitudini sessuali degli italiani durante il lockdown?

La domanda a cui l’indagine ha voluto rispondere è una: la maggiore attenzione alle precauzioni per la prevenzione di infezioni trasmesse per contatto, come l’infezione da Covid-19, contribuiranno a modificare i comportamenti sessuali e ad evitare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili? Il dato pre lockdown è preoccupante, considerato che meno di un italiano su due affermava di utilizzare il preservativo. Per capire questo è necessario tracciare una linea precisa tra quello che era prima e quello che è stato durante il lockdown. A questo scopo è nata una task force medico-scientifica guidata dal Professor Massimo Galli, Direttore della terza divisione di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano. Nell’ambito di questa ricerca si è voluto  fotografare l’importante cambiamento che il periodo di lockdown e la diffusione del contagio da Covid-19, hanno determinato sulle abitudini sessuali degli italiani.

Un calo generalizzato del desiderio sessuale

Il campione analizzato è rappresentativo della fascia di età 16-55 anni e si divide in tre categorie: single, coppie non conviventi e coppie conviventi. Il dato che emerge sul calo del desiderio è drastico: ben l’83% delle persone intervistate lo ha sperimentato durante il lockdown, con una massiccia riduzione dell’attività sessuale (solamente il 23% degli intervistati che ha confessato di aver mantenuto un livello di attività sessuale uguale, o quasi, al periodo precedente). A cosa si deve il calo del desiderio? A ansia e paura del contagio, alla presenza di bambini in casa, all’interruzione della mobilità e all’obbligo di distanziamento sociale.

Cosa è successo a single, coppie conviventi e coppie non conviventi

Scendiamo nel merito di come sono cambiate le abitudini delle varie categorie, con una particolare attenzione all’ambito dell’attività sessuale  protetta. Parlando di single, il 98% di quelli senza frequentazioni fisse hanno sperimentato un calo dell’attività sessuale che scende a 93% quando si parla di single che hanno rapporti saltuari. Tutte le attività che prevedono il contatto fisico sono state drasticamente ridotte rispetto a prima del lockdown: rapporti occasionali (dal 35% pre al 3% durante), baci (dal 63% pre all’8% durante), sesso orale (dal 48% pre al 4% durante). Per le coppie non conviventi ci sono numeri simili, considerato il divieto di vedersi con i propri partner: il calo dell’attività sessuale è stato registrato per il 98% degli intervistati così come un calo delle attività che prevedono contatto. Baci scesi dal 73% pre all’8% durante, sesso orale dal 56% pre al 9% durante. Infine ci sono le coppie conviventi, quelle che in teoria avrebbero dovuto soffrire meno della situazione ma che comunque hanno risentito: calo dell’attività sessuale per il 65% degli intervistati, calo del desiderio sessuale per il 62% degli intervistati e calo, generale, del livello di soddisfazione sessuale, passato dal 73% pre-lockdown al 58% nel periodo di quarantena.

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