Mattarella spiega la Costituzione a chi lo tira per la giacchetta per chiedergli di assumere iniziative

L’ultimo appello a Sergio Mattarella, in ordine di tempo, lo ha fatto Giorgia Meloni che si è meravigliata di un mancato intervento da parte del Capo dello Stato sul fatto che non ci sia stata alcuna votazione in Parlamento dopo le informative del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul consiglio europeo di venerdì 19 giugno. Ma nelle ultime settimane si sono moltiplicati i politici, di entrambi gli schieramenti, che hanno chiesto interventi del presidente della Repubblica su qualsiasi questione. Ad aggiungersi a questi, anche la questione spinosa del Csm, con le molteplici richieste di intervento per Mattarella, in quanto capo del consiglio superiore della magistratura.

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Sergio Mattarella spiega la costituzione a chi gli chiede di intervenire

Oggi, però, Mattarella ha voluto rimettere le cose al loro posto. Nel corso della cerimonia di commemorazione per i magistrati Nicola Giacumbi, Girolamo Minervini, Guido Galli, Mario Amato, Gaetano Costa e Rosario Livatino, uccisi mentre svolgevano le proprie funzioni, il capo dello Stato ha affermato: «Si odono talvolta esortazioni, rivolte al Presidente della Repubblica, perché assuma questa o quell’altra iniziativa, senza riflettere sui limiti dei poteri assegnati dalla Costituzione ai diversi organi costituzionali; e senza tener conto di essi». 

Il rimprovero di Sergio Mattarella alla magistratura

Insomma, Mattarella ha ricordato gli articoli (dall’83 al 93, passando per il 104 e il 124) della Costituzione che disciplinano i poteri del presidente della Repubblica e le sue prerogative istituzionali come garante della carta fondamentale. L’attacco alla magistratura, invece, è stato molto duro e significativo, partendo proprio dalla fattispecie delle indagini condotte dalla procura di Perugia sul caso Palamara e sulle correnti all’interno del Csm: «La documentazione raccolta dalla Procura di Perugia – ha detto Mattarella -, la cui rilevanza va valutata nelle sedi previste dalla legge, sembra presentare l’immagine di una Magistratura china su sé stessa, preoccupata di costruire consensi a uso interno.  Non può essere in alcun modo sottovalutato che queste vicende hanno gravemente minato il prestigio e l’autorevolezza dell’intero Ordine Giudiziario, la cui credibilità e la cui capacità di riscuotere fiducia sono indispensabili al sistema costituzionale».

FOTO dall’account Twitter ufficiale del Quirinale

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