Il consigliere di FdI di Genova dice che le persone intrappolate per il maltempo sono «babbi di minchia» | VIDEO

25/11/2019 di Redazione

Perlustrazione delle zone alluvionate nell’area del Polcevera, quella che soltanto un anno e mezzo fa ha subito l’inguaribile ferita del crollo del ponte di Genova. C’è il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e c’è il suo assessore Giacomo Gianpedrone: entrambi sono accolti dal consigliere del comune di Genova (delegato alla Protezione Civile) Sergio Gambino, esponente di Fratelli d’Italia. Quest’ultimo prova a spiegare, in toni piuttosto coloriti, che cosa è successo in quella giornata di maltempo.

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Sergio Gambino, consigliere di Genova, chiama ‘babbi di minchia’ le persone intrappolate per il maltempo

C’erano infatti delle persone, all’interno delle proprie automobili, che sono rimaste intrappolate all’interno di un sottopassaggio. Una situazione che si ripete sempre più frequentemente nei nostri territori flagellati dal maltempo, dove le perturbazioni e la loro portata sembrano essere imprevedibili. Eppure, il consigliere non risparmia parole forti: «Sono babbi di minchia».

Il tutto avviene mentre lo staff del governatore Giovanni Toti sta riprendendo la scena e la sta mandando in diretta sui social network. Da qui si comprende l’agitazione delle persone che compongono la squadra in ricognizione: una donna fa segno al consigliere di tacere. Quest’ultimo si interrompe subito e la sua espressione fa capire l’imbarazzo. Lo stesso Giovanni Toti non sa cosa dire e viene tratto d’impaccio dal suo assessore che cambia discorso e gli chiede se «vuole andare a vedere la frana».

Genova è stata colpita dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia nel fine settimana. Nel corso dell’alluvione, le persone a cui si è riferito Sergio Gambino si erano rifugiate sotto a un voltino del Brin, una zona con poche vie di fuga. Ai microfoni del Fatto Quotidiano, il consigliere di Fratelli d’Italia ha confermato tutto e ha rincarato la dose: «Quelle persone si erano messe in una situazione di pericolo per se stessi e per le forze dell’ordine. Hanno fatto proprio quello che avevamo sconsigliato di fare, cioè pensare di salvare la macchina in una situazione di emergenza. Ma sono stati tutti tratti in salvo».

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