Sea Watch, nessun problema: in caso di multa, ci sono già i soldi per pagarla

C’erano preoccupazioni per le conseguenze legali che dovrà subire la Sea Watch 3, dopo aver forzato il blocco navale ed essere entrata nelle acque italiane, facendo rotta verso Lampedusa. L’annuncio della capitana Carola Rackete è stato seguito da una manovra di avvicinamento e da una lunga perquisizione dell’imbarcazione ad opera delle autorità italiane. La cosa più importante, tuttavia, era far avvicinare a terra i 42 migranti a bordo, le cui condizioni – in seguito all’aumento delle temperature – erano diventate davvero terribili.

Sea Watch 3, il web antifascista si mobilita per la raccolta fondi

Stando a quanto riportato nel nuovo decreto sicurezza, conosciuto ormai come decreto sicurezza-bis, le sanzioni per le ong che salvano migranti hanno un range tra i 10mila e i 50mila euro. Anche nella peggiore delle ipotesi, in ogni caso, la Sea watch può contare sul supporto del popolo di Facebook per pagare l’eventuale sanzione. Il gruppo Rete Antifascista internazionale – che ha 8mila membri, ma che al suo interno ha politici, giornalisti, le più grandi e seguite pagine antifascista d’Italia, l’Anpi – ha lanciato una raccolta fondi che – come riportato ad esempio dalla testata Open – ha raggiunto l’obiettivo di 50mila euro dalle 15.30 di ieri alle 3 di notte. Ma gli organizzatori della raccolta fondi vorrebbero arrivare almeno a 100mila euro.

Cifra che è stata complessivamente avvicinata, se si considera che nella giornata di ieri era stata la stessa Sea Watch a lanciare una petizione per la raccolta dei fondi necessari a fronteggiare le inevitabili spese legali che ci saranno in seguito alla forzatura del blocco nel Mediterraneo. Attraverso il network produzionidalbasso, infatti, Sea Watch ha già raccolto oltre 32mila euro. Insomma, almeno dal punto di vista economico, non dovrebbero esserci problemi a fronteggiare le sanzioni. Occorrerà capire quali contromisure a livello giuridico verranno prese dai magistrati di Agrigento che stanno seguendo la vicenda.

Anche qualche profilo fake che cerca di fare sciacallaggio sulla Sea Watch 3

Tuttavia, non tutto è oro quello che luccica. Qualcuno ha anche approfittato della situazione lanciando una raccolta fondi fake per la Sea Watch: un falso account Twitter della capitana Carola Rackete – diventata molto popolare nelle ultime ore – ha cercato di convincere i propri followers a versare una somma di denaro per partecipare alle spese legali della Sea Watch. Ovviamente, questa richiesta non corrisponde alla realtà – essendoci altri canali specifici per partecipare a raccolte fondi – e l’account è stato immediatamente segnalato.

FOTO: ANSA/ELIO DESIDERIO

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