Il Tar dà ragione a De Luca sulle scuole chiuse in Campania

Il ricorso contro l'ordinanza della Regione Campania era stato presentato da un gruppo di genitori

19/10/2020 di Enzo Boldi

Il Presidente Vincenzo De Luca ha agito legittimamente – e in linea con la situazione epidemiologica nella sua Regione – nella sua decisione sulle scuole chiuse in Campania. Questo è il pronunciamento del Tar che ha respinto il ricorso presentato da alcuni genitori e giuristi contro l’ordinanza del 15 ottobre con cui si è dato il via alla didattica a distanza per ogni scuola di ordine e grado della Campania. Poi, il giorno seguente, lo stesso Presidente campano aveva deciso di riaprire almeno gli asili e le scuole materne.

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Perché il ricorso è stato respinto? Il motivo è contenuto nel pronunciamento del Tar: la Regione Campania ha «esaurientemente documentato l’istruttoria sulla base della quale ha inteso emanare la gravosa misura sospensiva; dando conto, in particolare, quanto alla idoneità della misura adottata, della correlazione tra aumento dei casi di positività al COVID-19 e frequenza scolastica (verificata non solo limitatamente alla sede intrascolastica, ma anche con riguardo ai contatti sociali necessariamente ‘indotti’ dalla didattica in presenza), nonché della diffusività esponenziale del contagio medesimo»

Scuole chiuse in Campania, il Tar dà ragione a De Luca

La situazione epidemiologica nella Regione, dunque, è stata ritenuta una valida motivazione per predisporre la chiusura scuole in Campania (fino al 30 ottobre). Per questo motivo quel tentativo di impugnare l’ordinanza firmata da Vincenzo De Luca è stato rigettato dal Tribunale Amministrativo.

Cosa chiedevano i genitori?

Chi ha portato avanti quel ricorso, per la maggior parte genitori con figli che frequentano le scuole in Campania, aveva sottolineato come l’ordinanza violasse il diritto all’istruzione e non solo. Nel testo depositato presso il Tar, si sottolineava «l’impossibilità per gli adulti di attendere alle proprie attività professionali, dovendo assistere i propri figli». Ma per i giudici, il diritto alla salute è stato ritenuto primario e prioritario.

(foto di copertina: da pagina Facebook di Vincenzo De Luca)

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