Scuole: l’altolà dei presidi alla responsabilità penale in caso di contagi e l’appello di Azzolina

Manca meno di un mese alla riapertura delle scuole ma sembra esserci ancora molto da decidere e comprendere

18/08/2020 di Marta Colombo

Manca meno di un mese alla riapertura delle scuole ma c’è ancora molto da decidere e comprendere. I presidi, intanto, si interrogano sulla loro responsabilità penale in caso di contagio all’interno degli istituti scolastici, sia tra studenti che personale. I dubbi sorgono dopo che la ministra Lucia Azzolina, all’inizio dell’estate, aveva accennato ad una strategia che prevede molta autonomia per i singoli istituti. A molti direttori scolastici, era parso come un pretesto per scaricare tutta la responsabilità su di loro.

Per cercare di mediare e venire incontro alle preoccupazioni, soprattutto quella di non finire in tribunale, dei presidi delle varie scuole, è stata creata la figura del «medico competente», ovvero un numero telefonico della Asl riservato agli istituti scolastici, sarebbe impossibile, infatti, pensare di assegnare un dottore ad ogni scuola. Per quanto riguarda i test, il ministero della Salute sta collaborando con le regioni per organizzare un piano d’emergenza in caso di contagio tra gli studenti, il personale o le famiglie.

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La responsabilità penale dei presidi, Azzolina e l’apertura delle scuole

Per quanto riguarda la responsabilità penale dei dirigenti scolastici per mancati controlli, a cui il gruppo si è opposto tramite i sindacati, che c’è anche per dirigenti pubblici e i datori di lavoro, il governo dovrebbe fare un chiarimento nelle prossime settimane. È quasi improbabile che si arrivi ad un vero e proprio scudo penale.

«Responsabilità e consapevolezza da parte di tutti», ha scritto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in un post pubblicato sul suo profilo Facebook. «Siamo al lavoro da mesi per il rientro a scuola di tutte le studentesse e di tutti gli studenti. È una priorità assoluta del governo. Le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano. E serve la collaborazione di tutti».

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