La sfida di Science For Peace and Health: la Fondazione Veronesi e la salute come indicatore di benessere sociale
Parte oggi la XII edizione della Conferenza Mondiale, interamente in streaming, e con ospiti di livello internazionale
09/11/2020 di Redazione
La pandemia non ha fermato la Fondazione Veronesi. Da oggi, 9 novembre, e fino al 14, si svolgerà la XII edizione della conferenza mondiale Science for Peace and Health, interamente in digitale per la prima volta nella sua storia. Le esigenze legate al distanziamento sociale e alle misure di contrasto alla pandemia di coronavirus, infatti, hanno portato gli organizzatori a scegliere questa formula innovativa che, tuttavia, non farà perdere l’elemento del calore umano e della prossimità che ha sempre caratterizzato gli eventi della Fondazione Veronesi.
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Science for Peace and Health, sei giorni per capire come sta cambiando il mondo
Il mondo cambia – lo stiamo verificando sempre di più in questi ultimi giorni – e c’è l’esigenza di monitorare l’avanzamento del processo scientifico. Ci sono alcuni passaggi, ad esempio, che impongono una verifica, sia dal punto di vista delle nuove tecnologie, sia dal punto di vista delle questioni etiche che si trovano a sollevare. Gene editing e intelligenza artificiale, ad esempio, saranno al centro di alcuni degli incontri più interessanti di questa sei giorni organizzata dalla Fondazione Veronesi.
«In un anno segnato profondamente dalla pandemia – ha detto il presidente della fondazione, Paolo Veronesi – ci muoviamo ancor più nella convinzione che la medicina del futuro debba coniugare ricerca d’avanguardia, attività di cura centrate sulla persona e proposte finalizzate a migliorare la società in cui viviamo. E certamente una scienza che agisce verso il bene comune ha il dovere morale di prendere in esame due tecnologie consacrate a cambiare in maniera significativa il mondo in cui viviamo: l’intelligenza artificiale e il gene editing».
Il presupposto di base della XII edizione della conferenza Science for Peace and Health – che quest’anno verrà distribuita e fruita completamente attraverso canali online, rendendo l’esperienza ancora più inclusiva – è quello di far capire come la salute possa essere uno dei fattori di benessere sociale di un Paese. Basti pensare che i 33,5 milioni di euro investiti dalla Fondazione in ricerca sanitaria durante il periodo 2013-2018 (solo per citare qualche dato) abbiano prodotto circa 15,4 milioni di Euro di effetti indiretti sul reddito mentre, in termini occupazionali, l’effetto sarebbe di circa 67 unità per anno (in aggiunta alle 1.109 borse di ricerca erogate).
Science for Peace and Health, il programma della dodicesima edizione
Il programma della conferenza avrà sempre un occhio attento all’attualità, affrontando anche il problema della pandemia di coronavirus e le possibili soluzioni per fronteggiarla. Alcuni degli interventi partiranno da qui e si svilupperanno lungo le direttrici tematiche di questa edizione numero XII. Il palinsesto delle giornate sarà così suddiviso:
Libertà e Controllo il 9 novembre,
Società e Lavoro il 10,
Risorse e Sostenibilità l’11,
DNA e Virus il 12,
Progresso e Etica il 13,
Impegno e Ricerca in chiusura il 14 novembre.
Oltre 30 relatori interverranno nelle sei giornate e tra questi Andrea Crisanti, Ilaria Capua, Walter Ricciardi, Telmo Pievani, Barbara Mazzolai, Tito Boeri, Carlo Alberto Redi. Il premio Art for Peace Award verrà consegnato quest’anno allo scrittore statunitense Joshua Cohen (di cui Giornalettismo proporrà un’intervista esclusiva nei prossimi giorni), autore del monumentale Il Libro dei numeri (Codice Edizioni), definito un’epica dell’era della rete. Tra le istituzioni, interverranno il commissario EU Paolo Gentiloni, il senatore a vita Renzo Piano, il sindaco di Milano Beppe Sala, l’Assessore per la Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione di Regione Lombardia Fabrizio Sala e il rettore della Bocconi Gianmario Verona.