La Lega teme che Salvini cambi spesso idea sulle misure per la seconda ondata, come è successo con la prima

Nel partito c'è paura per un nuovo calo di consensi

22/10/2020 di Gianmichele Laino

Nella prima fase dell’emergenza coronavirus, è un dato di fatto, Matteo Salvini è passato dal 35% dei consensi alla Lega fino a 22-23% certificato dagli ultimi sondaggi e – in misura diversa – dal risultato deludente delle elezioni regionali di settembre. Oltre dieci punti percentuali polverizzati a causa di una impressione non proprio solidissima data ai suoi elettori nell’emergenza. In poche settimane, infatti, il leader della Lega aveva parlato di riaperture, poi di chiusure, aveva fatto un uso disinvolto della mascherina, aveva organizzato manifestazioni quando i cittadini ancora non si sentivano al sicuro. Ora, il partito teme l’opinione di Salvini su seconda ondata.

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Salvini su seconda ondata, i primi contrasti con Fontana

Lo si è visto già nei giorni scorsi. Attilio Fontana, visti i dati orribili in Lombardia a livello di contagi, aveva raccolto i pareri degli amministratori locali e aveva deciso per il coprifuoco, una parola che – a quanto pare – non piace affatto a Matteo Salvini che l’associa a una situazione di insicurezza, particolarmente sgradita agli elettori. Per questo c’è stata un po’ di confusione su un’ordinanza (quella della chiusura delle attività dalle 23 alle 5 del mattino) che era stata prima annunciata e poi ritardata fino al primo pomeriggio della giornata di ieri.

I retroscena riportano un colloquio di Salvini con Fontana in cui il leader della Lega sembrava piuttosto contrariato dal fatto di aver lasciato alle regioni – amministrate in gran parte dal centrodestra – l’incombenza di intervenire sulla vicenda. Per questo motivo, dunque, è stato dato molto risalto – nell’ordinanza stessa in Lombardia – alla responsabilità del ministero della Salute in merito al nuovo provvedimento: il tentativo di trasformarlo in una mossa politica e non in capo all’amministrazione regionale.

Salvini su seconda ondata, una nuova fuga di consensi?

Sul coprifuoco, Salvini ha detto di ‘volerci vedere chiaro’. Ma questo studio delle contromisure da prendere rispetto alla seconda ondata potrebbe essere seriamente farraginoso per una situazione che, invece, pretende risposte immediate, che lo stesso governo fatica a dare. Ecco perché nella Lega si teme che il leader della Lega, per inseguire il consenso e i trend sui social network, perda il contatto con la realtà del contagio, dando nuovamente una impressione poco rassicurante agli elettori. Il Carroccio non si può permettere un nuovo periodo di emergenza in cui le indecisioni di Salvini potrebbero causare una nuova fuga di consensi dal partito.

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