Piste da sci, Salvini non poteva farsi sfuggire la polemica social

Non 853 morti Matteo Salvini pensa alle piste da sci cavalcando la polemica social

24/11/2020 di Ilaria Roncone

Anche Matteo Salvini ha voluto dire la sua sulle piste da sci. L’hashtag che oggi ha tenuto banco sui social e che non ha mai abbandonato i trend è stato proprio questo: #pistedasci. Sembra il ripetersi della storia delle discoteche in estate, ora in versione invernale per le piste da sci. Il popolo social come sempre si divide in due fazioni: chi vuole riaprire perché le settimane bianche portano un quantitativo di denaro a cui non si può rinunciare e chi invece preferirebbe ci fosse un atteggiamento prudente – visti anche gli 853 morti delle ultime 24 ore -.

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Salvini piste da sci: il contributo social del leghista

Avrebbe mai potuto, Matteo Salvini, rimanere fuori dalla polemica sulle piste da sci? Tutto quello che ha grande risonanza sui social interessa anche lui e il suo staff, ergo ecco servita l’opinione del leghista che – nemmeno a sottolinearlo – tira dentro il governo e quello che non fa (peccato solo che non sia vero). Salvini sottolinea come la salute venga prima di tutto ma che «i sacrifici siano di tutti» tirando in ballo l’Europa. «Vietare lo sci in Italia e permetterlo in Austria, Francia, Germania o Svizzera?», afferma il leghista, lanciando la solita provocazione antieuropeista menzionando e citando il presidente di Federalberghi: «”Questa UE serve solo per le sanzioni o anche per avere delle politiche comuni?”. È una domanda che condivido». Peccato che Giuseppe Conte abbia già chiarito la questione.

Piste da sci, Conte ha chiarito che con l’Europa c’è trattativa

Con 853 morti e la consapevolezza – stavolta sì – che allentare la corda in ambito di turismo di massa sarebbe un lasciapassare per la terza ondata così come lo è stato per la seconda quando questa estate ci sono stati vacanzieri imprudenti, la paradossale discussione sulle piste da sci tiene banco sui social. Conte ha chiarito già ieri sera a Otto e Mezzo da Lilli Gruber la questione degli impianti sciistici: «Uno può anche rispettare il protocollo ma tutto ciò che ruota intorno alle vacanze sulla neve è difficilmente controllabile. A livello europeo ci stiamo confrontando e stiamo lavorando per avere un coordinamento europeo».

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