Salvini passa all’incasso: “Molti mi dicono adesso tocca a voi”
27/05/2019 di Daniele Tempera
Il vicepremier lo ribadisce subito: «non ci saranno rimpasti di governo, non mi interessa, ma ‘ho il mandato’ per lavorare in Europa per migliorare la situazione dei lavoratori italiani». Ma nella prima conferenza stampa dopo il trionfo elettorale di ieri, il primo sassolino che il leader leghista si leva dalle scarpe c’è proprio quella sul caso Siri, uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale pentastellata: «Questo voto è la dimostrazione che gli italiani sono un popolo di gente per bene, innocente fino a prova contraria. I processi sulla pubblica piazza non appassionano».
Flat Tax e migranti: l’affondo di Salvini
E il primo punto sulla quale il vicepremier spinge è sicuramente la tanto discussa Flat Tax, con un messaggio diretto al ministro dell’Economia: «Tria ha ragione ad essere prudente ma i prossimi mesi saranno i mesi di coraggio e crescita. Io sono pronto» aggiungendo che oggi pomeriggio sentirà il vicepremier Luigi di Maio «sul fisco prima di tutto e sulla manovra economica da scrivere con le categorie produttive». Un messaggio abbastanza chiaro il messaggio agli alleati che gli chiedevano di rispettare i vincoli di bilancio, sempre in nome del “popolo sovrano”: «Non chiediamo uno sforzo particolare agli amici dei 5 Stelle, visto che e’ nel contratto. Vogliamo rimettere in ordine le priorità e la priorità e’ il diritto degli italiani pagare meno tasse». Accenni anche a due temi cari dell’elettorato leghista come Tav e autonomia, con il vice-premiere che parla di «accelerare su autonomia e infrastrutture».
Stesso affondo che Salvini compie anche sulla questione migranti, proprio a partire da Riace: «Riace e Lampedusa vedono la Lega primo partito. Segno che la richiesta di immigrazione limitata controllata non e’ solo un capriccio di Salvini ma la chiedono gli italiani ed e’ una delle prime battaglie che andremo a vincere nella nuova Europa».
E Salvini ha annunciato che è in arrivo, molto probabilmente, una lettera della Commissione UE sull’operato economico del Governo: «Vedremo come sara’ questa lettera. Ma, se fosse alla vecchia maniera, con la richiesta di tagli, allora diremo ‘no’». La sfida all’Unione Europea e ai pentastellati insomma, sembra appena cominciata.