Salvini e il ricatto dell’Europa che sta preparando un’invasione di migranti contro il governo M5S-Lega
24/05/2018 di Gianmichele Laino
Al momento, nonostante siano in corso le trattative per la formazione della squadra di governo, ci sono pochi punti fermi di questo esecutivo M5S-Lega. Il primo, per forza di cose, è il nome di Giuseppe Conte come presidente del Consiglio incaricato. Il secondo, molto probabile, è quello di Matteo Salvini come prossimo ministro dell’Interno. E già da titolare del Viminale il leader del Carroccio parla, spiegando ai suoi parlamentari e ai suoi fedelissimi quali siano le difficoltà che il governo di Giuseppe Conte dovrà fronteggiare nell’immediato futuro.
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Salvini invasione migranti e il complotto dell’Europa
La più preoccupante, secondo il leader della Lega, è quella dell’arrivo di un’ondata di migranti nel corso dei mesi estivi. Ma la cosa più eclatante è rappresentata dal fatto che questi nuovi sbarchi – nel ragionamento di Salvini – siano organizzati direttamente da Bruxelles. Il leader della Lega, infatti, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, avrebbe già messo le mani avanti con i suoi: «In Europa – avrebbe detto Salvini – stanno già organizzando una contraerei contro di noi. Soprattutto sull’immigrazione: vedrete, metteranno in piedi un’invasione di barconi pur di distruggerci».
Siamo addirittura arrivati al complottismo, insomma. Dopo quello che è stato definito, sia da parte del Movimento 5 Stelle, sia da parte della Lega, «il ricatto dello spread», adesso tocca ai migranti essere trattati come «pedina di scambio» per tenere sotto scacco il nuovo esecutivo giallo-verde. Ovviamente, queste affermazioni di Salvini sembrano prive di qualsiasi fondamento e nascondono un certo nervosismo per l’immediato futuro.
Salvini invasione migranti, i timori del futuro ministro dell’Interno
Matteo Salvini, infatti, sa bene di affrontare un’avventura su un terreno completamente inesplorato. L’intesa di governo con il Movimento 5 Stelle, lo smarcamento da Silvio Berlusconi e il ruolo di secondo piano che la Lega rischia di avere rispetto a un presidente del Consiglio terzo indicato comunque dai pentastellati non fanno dormire sogni tranquilli al leader del Carroccio. Che utilizza lo «spauracchio» dell’immigrazione e il complottismo sull’Europa per nascondere sue eventuali mancanze una volta ottenuta la carica di ministro dell’Interno.