Mentre bruciava Notre Dame, Salvini guardava il Grande Fratello
16/04/2019 di Redazione
I social network ci informano, minuto per minuto, su quello che stanno facendo i nostri amici. Così, sappiamo esattamente cosa ha visto in televisione Matteo Salvini nella serata di ieri. Lo screenshot del suo account Instagram è stato immortalato alle 7.49 del 16 aprile: la foto è di 8 ore prima. Dunque, orientativamente, intorno alle 23-24 della giornata del 15 aprile. Ovvero, mentre il mondo intero aveva gli occhi puntati sulla cattedrale di Notre Dame che stava andando a fuoco. Invece, il ministro dell’Interno italiano era sintonizzato su Canale 5 e stava guardando il Grande Fratello.
Salvini Grande Fratello mentre Notre Dame bruciava
Nulla da discutere sui gusti personali di Matteo Salvini. E bisogna sottolineare, inoltre, che sugli altri canali social – Facebook e Twitter – il ministro aveva espresso il suo rammarico per l’incendio a Notre Dame nel tardo pomeriggio, al primo svilupparsi delle fiamme. Inoltre, per onestà intellettuale, bisogna dire che, soprattutto oggi, esistono altri canali di informazione oltre alla televisione, come gli stessi social network (che ieri hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusioone delle immagini di Notre Dame) o come i siti di news, consultabili su internet.
Per questo, ci auguriamo, Salvini avrà anche guardato in tv il Grande Fratello, ma nel frattempo si sarà sicuramente tenuto informato sull’evolversi della situazione a Parigi attraverso altre fonti. Tuttavia, ci si chiede: in una giornata di profonda emozione e commozione come quella di ieri, non particolarmente foriera di buone notizie per le vicende personali del ministro, era proprio necessario fare un post su Instagram sul Grande Fratello?
La serata di Salvini con la tv sintonizzata sul Grande Fratello
Il copy di Matteo Salvini recitava: «Dopo una giornata impegnativa e a tratti complicata, fra problemi, processi e soluzioni, mi concedo qualche minuto di relax…» – seguiva emoticon e abbraccione per gli amici.
Il dolore è senza dubbio un fatto privato e non è giusto che debba essere per forza sbandierato ai quattro venti, come si è soliti fare nell’epoca dei social network. Ma anche un composto atteggiamento di rispettoso silenzio per una tragedia nel mondo dell’arte e della storia sarebbe stato il frutto di una migliore strategia di comunicazione.