C’è tensione tra Salvini e Giorgetti su Mes, il numero 2 della Lega pensa che non sia una soluzione da scartare

18/04/2020 di Redazione

Ci sarebbe anche una parte della Lega favorevole a questo Mes senza condizionalità, destinato ad aiutare i Paesi dell’Unione Europea nella spesa sanitaria pari al 2% del Pil. Questa parte della Lega è rappresentata da quel piccolo microcosmo che gira intorno a Giancarlo Giorgetti. Lo scontro Salvini-Giorgetti, infatti, sembra abbastanza aperto, come riportato quest’oggi da un retroscena di Repubblica firmato da Carmelo Lopapa che, per il quotidiano romano, segue dal di dentro le vicende del Carroccio.

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Salvini-Giorgetti, i due punti di vista diversi sul Mes

Secondo Giorgetti il Mes proposto da Bruxelles e la sua versione venuta fuori dalla riunione dell’Eurogruppo non è pericolosa come la versione “tradizionale” del Mes, quella che ha trovato l’ostacolo sovranista sin dallo scorso autunno. Anzi, l’occasione, in questo momento di feroce crisi economica che si sta affacciando all’orizzonte, non sarebbe da farsi sfuggire, sempre secondo la versione del Giorgetti governista, di quel mediatore che sapeva unire anche le versioni più contrapposte nell’esecutivo di cui ha fatto parte dal 2018 all’estate del 2019.

Una parte della Lega che, non a caso, è la stessa a cui fa riferimento il governatore della regione Veneto Luca Zaia. Quest’ultimo ha gestito bene l’emergenza coronavirus all’interno dei suoi confini, facendo venir fuori il Veneto da una situazione inizialmente complessa, al pari di quella della regione Lombardia. Tuttavia, Matteo Salvini si fa fotografare alla scrivania del Pirellone, per offrire supporto a Fontana in questa fase. E spinge le iniziative del governatore lombardo, compreso quella della richiesta di riapertura delle aziende con la fase due da iniziare dal 4 maggio.

Salvini-Giorgetti, il dualismo anche nei confronti del Veneto

Non c’è quella esaltazione che ci si aspetterebbe per il riscontro positivo avuto da Zaia in Veneto, al di là di qualche frase o battuta di circostanza. Per un partito come la Lega che fa della comunicazione del suo leader un pilastro fondamentale del suo consenso, la cosa suona davvero come strana. Che ci sia la frattura Salvini-Giorgetti dietro tutto questo? Luca Zaia continua a lavorare e a tirare l’acqua al suo mulino. Non cade nelle provocazioni più o meno volontarie lanciate da Salvini su eventuali sue candidature a premier di un esecutivo targato Lega ed evita di bruciarsi. Ora, sembra concentrato pancia a terra sul suo Veneto. Ma in futuro potrebbe essere davvero questo l’asse che potrà mettere in crisi i rapporti di forza all’interno del Carroccio.

FOTO dall’account Facebook di Giancarlo Giorgetti

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