Salvini esulta per Orbán, Amnesty International denuncia la violazione dei diritti umani in Ungheria

Mentre il leader in pectore della coalizione di centrodestra Matteo Salvini è impegnato a elogiare il plebiscito con cui Viktor Orbán ha vinto le elezioni in Ungheria, c’è chi in quel Paese ci lavora e teme per il protrarsi delle violazioni dei diritti umani.

Amnesty International, infatti, non ha accolto come il leader della Lega la conferma del primo ministro originario di Székesfehérvár.

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Per quanto il clima possa essere ostile – ha dichiarato la direttrice di Amnesty International per l’Europa Gauri van Gulik – siamo determinati nel nostro impegno. Resisteremo all’offensiva contro i diritti umani in Ungheria per e con tutte le persone e i gruppi che combattono per i diritti e le libertà di tutti”.

In particolare l’Ong ha espresso timori per i diritti di rifugiati e migranti, che dall’estate 2015 stanno continuando a subire particolari misure restrittive delle loro libertà personali. Già nel rapporto relativo al 2017/18, Amnesty International ha espresso diverse riserve sull’operato di Orbán:

Il governo ha dovuto affrontare proteste all’interno del paese e un più intenso vaglio da parte della comunità internazionale per i suoi continui passi indietro sui diritti umani e per l’inosservanza delle leggi comunitarie.  La Commissione europea ha avviato e portato avanti quattro procedure formali d’infrazione, a seguito dell’introduzione di norme ritenute incompatibili con le libertà dell’Eu e, a maggio, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione globale in cui esprimeva allarme per la situazione dei diritti umani nel paese. Più di un quarto della popolazione è rimasta a rischio di povertà ed esclusione sociale e il 16 per cento era in condizioni di grave deprivazione materiale.

Nonostante alcune azioni che possono intimorire le istituzioni europee e le forze democratiche, il 48,9% e i 133 seggi (su 199) raccolti dal partito di governo Fidesz hanno segnato, dopo le elezioni italiane, un altro punto a favore delle forze sovraniste e populiste. Ora il parlamento ungherese ha i numeri per modificare la costituzione, la migliore notizia per l’inizio del quarto mandato a firma Orbán.

(Foto credits: Ansa)

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