Dal numero di sottosegretari Pd alla presidenza del Copasir: tutti gli sgarbi del Conte II a Salvini
07/09/2019 di Redazione
Nell’attesa del discorso di Giuseppe Conte a Camera e Senato, che si terrà lunedì prossimo, la neonata alleanza giallo-rossa infligge gli ultimi colpi all’ex alleato di governo Matteo Salvini e alla sua Lega. In accordo con il premier, garante dell’intesa, Luigi Di Maio ha voluto dare ai dem un segnale di apertura concedendo loro un numero di sottosegretari maggiore rispetto a quello ottenuto a suo tempo dal Carroccio. Al Pd al prossimo Consiglio dei ministri verranno assegnati quattro/cinque posti di sottogoverno in più rispetto ai 15 ricoperti dalla Lega fino a qualche giorno fa: si tratta di viceministri ma soprattutto di uno stuolo di sottosegretari, il cui numero raggiunge quasi quota 20 unità, che affiancheranno i colleghi pentastellati.
Conferme e new entry: il totonomi dei sottosegretari
Il totonomi sembra ormai volgere al termine. Secondo quanto riportato da Carmelo Lo Papa su Repubblica, sembrano esserci pochi dubbi su Emanuele Fiano vice o sottosegretario agli Interni, come per Antonio Misiani al Mef. Anna Ascani andrebbe invece all’Istruzione, Marina Sereni alla Sanità, Andrea Martella all’Ambiente, Walter Verini alla Giustizia, Lia Quartapelle agli Esteri. Di Maio nel frattempo cerca di tranquillizzare i suoi confermando, sembra, Laura Castelli al Mef e Manlio Di Stefano alla Farnesina, ipotizzando l’ex ministro dei Trasporti Toninelli nuovo capogruppo al Senato e Francesco D’Uva alla Cultura.
Il nodo Copasir: altro schiaffo a Matteo Salvini?
Nel frattempo anche la successione al vertice del Copasir diventa una nuova potenziale occasione per infliggere un ulteriore schiaffo a Matteo Salvini. Dopo l’addio di Lorenzo Guerini, nel frattempo andato alla Difesa, il nome favorito sembra essere quello di Adolfo Urso in quota Fratelli d’Italia. Va ricordato infatti che la presidenza del Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – viene attribuita per legge all’opposizione, in un’ottica di bilanciamento di poteri che assegna a Palazzo Chigi la delega ai servizi segreti.
Ora, tanto i dem quanto i cinque stelle sembrano seriamente intenzionati a piazzare alla presidenza del Copasir una figura che sia quanto più possibile distante da Matteo Salvini; per questo è iniziata a trapelare l’intenzione di nominare un esponente di Forza Italia che, come previsto dalla legge, si trova all’opposizione come Lega e Fratelli d’Italia. Per ora, tuttavia si tratta solo di voci di corridoio e indiscrezioni, e Forza Italia stessa non ha voluto sbilanciarsi. «Del Copasir ne parleranno Berlusconi e Salvini», ha chiosato Tajani rinviando la discussione a un prossimo incontro tra i due leader.