A Salvini non sono piaciute le parole di Bossi: «Non ci sono più padri nobili»
03/02/2020 di Redazione
Umberto Bossi, per un giorno, è tornato al centro del dibattito politico. Gad Lerner lo ha intervistato nella sua abitazione, sabato scorso. L’intervista è stata pubblicata questa mattina su Repubblica. Il padre nobile della Lega ha attaccato Matteo Salvini e la sua svolta nazionalista: ha attribuito a questo suo nuovo modo di intendere il partito la sconfitta in Emilia-Romagna. Nella giornata di oggi, Matteo Salvini si è recato a Palermo. In Sicilia. In una regione dell’estremo sud italiano. Solito bagno di folla al mercato di Ballarò e qualche contestazione.
LEGGI ANCHE > Bossi attacca la linea di Salvini: «Con il nazionalismo si perde»
Salvini contro Bossi dopo le sue dichiarazioni
Ma le parole di Bossi non possono non provocare una qualche irritazione nel leader del Carroccio, che risponde piccato alle domande sull’intervista rilasciata dal Senatùr. «Non esistono più padri nobili nella Lega – ha detto Matteo Salvini -. I padri nobili sono i 9 milioni di elettori. Il nostro partito non è mai andato così bene».
Insomma, Salvini rivendica l’allargamento del partito, il fatto di estendere i confini del consenso ben oltre la Pianura Padana. Anzi, proprio al sud la Lega sta puntando a un forte radicamento sul territorio, con l’obiettivo di diventare partito di maggioranza relativa e ottenere quei consensi necessari a governare. Magari insieme a Fratelli d’Italia, l’altro partito di destra in costante ascesa nei sondaggi.
Tuttavia, Salvini sa bene che le parole di Bossi hanno sempre fatto presa su un certo tipo di elettorato leghista, quello più duro e puro. Per questo si è affrettato a rintuzzarle, senza alcun rispetto reverenziale per il fondatore del partito. Che, però, dopo la storia della bancarotta della Lega e, ancor di più, dopo la vicenda dei 49 milioni elettorali ha perso il suo appeal nell’elettorato. Al momento, la storia dà ragione a Salvini. E lui lo rivendica, usando la ruspa con il passato del suo partito.