Bossi attacca la linea di Salvini: “Con il nazionalismo si perde”

Il Senatùr torna ad attaccare la linea di Salvini e la svolta nazionalista e sovranista della Lega. Lo fa sulle colonne di Repubblica in un’intervista concessa a Gad Lerner . “Nell’Italia meridionale l’elettorato si divide per clientele, come facciamo a credere che la Lega nazionalista diventi primo partito del Sud? E’ stato un errore provarci” incalza il fondatore della Lega, che argomenta come la svolta sovranista voluta da Salvini rischia di vfare perdere al partito il suo vero baricentro che si trova a nord del Po’. dove comincia a vedere già i primi segni di disaffezione da parte dell’elettorato.

Riguardo alla svolta europea che vede il Carroccio allineato con La Lepen, Orban e il gruppo di estrema destra del Parlamento europeo, Bossi ha le idee chiare (e non sono tenere) per quanto riguarda l’imprinting che Matteo Salvini sta dando al partito: “Gli alleati ti devono servire per governare, se scegli l’estrema destra dopo è difficile trovare qualcuno che fa gli accordi con te. E poi, me lo lasci dire: mio nonno era socialista, io sono e resto antifascista. Su questo non si transige” incalza il Senatùr, che sottolinea come la sconfitta in Emilia Romagna sia una sconfessione implicita della linea sovranista e nazionalista voluta da Matteo Salvini.

“Se trasferisci la Lega al Sud è improbabile che poi ti votino in Lombardia o on Veneto”: è questo il mantra del fondatore, che sottolinea come resti un assertore dell’autonomia, vero e proprio mantra della Lega post-seccessione. Un obiettivo perseguito nel corso di svariati avventure elettorali e governative, un orizzonte che è al momento meno visibile con la svolta  salvininiana, ma che il padre del Carroccio continua a indicare all’orizzonte vestendo i panni del “vecchio patriarca” della Lega che fu.

 

 

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