Salvini dice di aver esternato preoccupazione a Mattarella per come verrà giudicato a Catania

Una lettera di Matteo Salvini a Mattarella per esprimere preoccupazione su come verrà giudicato dal tribunale di Catania. Due premesse fondamentali: a ottobre inizierà l’udienza preliminare innanzi al GUP presso il Tribunale di Catania dove il leader della Lega è chiamato a rispondere dell’ipotesi di sequestro di persona per i migranti trattenuti a bordo della nave Gregoretti; la seconda premessa è che oggi è uscito un articolo de La Verità in cui si mostrano intercettazioni (utilizzate nell’inchiesta riguardante Luca Palamara e il Csm) in una chat di magistrati in cui si attacca lo stesso Matteo Salvini.

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Lettera di Salvini a Mattarella sul suo processo a Catania

Per questo motivo, il leader della Lega ha rivolto una lettera al capo dello Stato per chiedere che venga amministrata correttamente la giustizia, ravvedendo in quelle intercettazioni telefoniche, a quanto pare, una preoccupazione sull’imparzialità della magistratura nei confronti di Salvini.

«Per quanto si legge nell’articolo del quotidiano – scrive Salvini a Mattarella – è proprio tale tema politico ad aver suscitato l’avversione nei miei confronti dei magistrati, protagonisti di quelle comunicazioni pubblicate. Non so se i vari interlocutori facciano parte di correnti della Magistratura o se abbiamo rapporti con i magistrati che mi giudicheranno, tuttavia è innegabile che la fiducia nei confronti della Magistratura adesso vacilla al cospetto delle notizie sugli intendimenti di alcuni importati magistrati italiani, per quanto emerso e riportato nell’articolo de La Verità».

Salvini a Mattarella: le sue preoccupazioni sul giusto processo

In conclusione, Salvini si lascia andare a un appello: «Mi appello al Suo ruolo istituzionale – scrive a Mattarella -, quale Presidente della Repubblica e dunque Presidente del CSM, affinché mi venga garantito, come deve essere garantito a tutti i cittadini, il diritto ad un processo giusto, davanti a un giudice terzo e imparziale, nel rispetto dell’art. 111 della Costituzione».

Il concetto è stato ribadito anche nel corso della trasmissione informativa Tg2 Post, in cui si è scontrato con il neo direttore di Repubblica Maurizio Molinari: Matteo Salvini ha chiesto se il direttore di un importante quotidiano ritenga normale che alcuni magistrati lo definiscano una ‘merda’.

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