Ryanair definisce «stupide» le regole del distanziamento sociale in aereo

23/04/2020 di Enzo Boldi

Business is business e il profitto segue le regole del ‘The show must go on’. Sembra essere questa la sintesi del pensiero di Michael O’Leary, ceo di Ryanar, che ha etichettato come «stupide» le regole del distanziamento sociale in aereo. Secondo il magnate irlandese, la sua compagnia aerea non si ‘piegherà’ a queste indicazioni, a meno che non sarà lo stesso governo a pagare di propria tasca quella fila centrale invenduta per consentire alle persone di rimanere a distanza di sicurezza durante il volo.

LEGGI ANCHE > La ‘leva tariffaria’, l’idea del Mit per scoraggiare gli assembramenti sui mezzi pubblici

«Non possiamo guadagnare con queste riduzioni di carico. Se il governo irlandese introduce le norme previste, o ci paga il posto in fila centrale o non voleremo più – ha detto il boss di Ryanair in un’intervista rilasciata al Financial Times -. Anche se proibisci l’occupazione del posto centrale ciò non basta a garantire il distanziamento sociale, quindi è una specie di idea idiota che non ottiene nessun risultato».

Ryanair rigetta il distanziamento sociale a bordo

Secondo il manager irlandese, le misure che si stanno valutando – a livello globale e non solo nazionale – non servono a nulla perché con quella distanza non si previene alcun contagio. O’Leary sottolinea come l’unica cosa da fare non sia evitare l’occupazione di tutti i posti a bordo di un aereo, ma obbligare – come già indicato in molti protocolli internazionali – i passeggeri all’uso di guanti e mascherine, oltre al termoscanner da utilizzare prima dell’imbarco.

La minaccia di non far partire più i suoi aerei

Secondo il patron di Ryanair, dunque, la soluzione non è quella di non vendere i biglietti delle file centrali seguendo un criterio di alternanza tra i passeggeri a bordo. Lo stesso O’Leary ha spiegato di esser pronto, qualora in governo irlandese rendesse obbligatorio il distanziamento sociale sugli aerei, a rimanere con i propri velivoli a terra.

(foto di copertina: da Pixabay)

Share this article