Russiagate, Conte al Copasir: «Mai parlato con Barr, ora Salvini chiarisca cosa faceva con Savoini»
23/10/2019 di Gaia Mellone
Il contenuto integrale dell’audizione di Giuseppe Conte al Copasir per riferire in merito al caso Russiagate sui finanziamenti russi è protetto dal segreto, ma sia il il Comitato parlamentare per il controllo delle condotte attinenti le norme sulle attività di informazione per la sicurezza che il presidente del Consiglio hanno rilasciato alcune dichiarazioni su quanto è stato discusso.
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Durante l’audizione di Giuseppe Conte al Copasir sono stati affrontati tre punti chiave relativi al caso Russiagate. In primis al premier è stato chiesto di chiarire quale sia stato il ruolo effettivo svolto dall’Italia all’interno dell’inchiesta del Russiagate in merito alle presunte ingerenze del Cremlino nelle elezioni americane. Poi è stato chiesto al Presidente del Consiglio di chiarire motivi e dinamiche degli incontri avvenuti verso la metà di agosto tra i capi dei servizi segreti italiani e il ministro della Giustizia americano William Barr e il procuratore John Durham. Infine, Conte ha riferito in merito al contributo alle risposte date dall’Italia alle richieste di Barr.
L’audizione è secretata, ma il Copasir alla fine dell’incontro con Conte ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega che «il Presidente del Consiglio ha illustrato la Relazione sull’attività dei servizi di informazione per la sicurezza, riferita al primo semestre del 2019» e che nella sua relazione «si è inoltre soffermato sulle principali novità introdotte dal decreto legge n. 105 del 2019, in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, attualmente all’esame della Camera». Infine Giuseppe Conte ha «fornito risposte e chiarimenti a domande poste dai componenti del Comitato, alcune delle quali relative ad argomenti di attualità».
Le risposte di Conte al Copasir
Il presidente del Consiglio invece si è leggermente sbottonato di più. «Non mi sono sottratto a nessuna domanda, riferendo anche sulla vicenda Barr» ha dichiarato Giuseppe Conte ribadendo che le sue dichiarazioni sono coperte dal segreto ma ha tenuto a chiarire che «ho il dovere di riferire alcuni elementi di questa vicenda anche perché ha suscitato un tale clamore che ne sono nate una messe consistente di ricostruzioni fantasiose, che rischiano di gettare ombre anche sul nostro operato istituzionale». In particolare, Conte ha sfatato due false notizie: «è stato detto e scritto che la richiesta americana sullo scambio di informazioni è arrivata ad agosto durante la crisi di governo. È falso, la richiesta risale a giugno» ha puntualizzato Conte, precisando anche che è una falsità che il tweet di apprezzamento di Trump «sarebbe collegato a questa vicenda. Trump non mi ha mai parlato di questa inchiesta» tanto che « la richiesta statunitense di giugno non é pervenuta da Trump ma da Barr». Proprio la richiesta di Barr sarebbe stata fatta pervenire «attraverso canali diplomatici la richiesta di avere scambi preliminari di informazioni con la nostra Intelligence sull’operato di quella americana» con il presupposto di «non voler mettere in discussione l’operato delle Autorità italiane su questa vicenda».
«Ora Salvini chiarisca cosa ci faceva con Savoini»
Giuseppe Conte aveva dato fin da subito la sua disponibilità a rispondere alle domande del Copasir, e ora dopo aver risposto, lancia una frecciatina al suo ex vicepremier. «Rimango sorpreso quando Salvini si ritrova a pontificare quotidianamente sulla questione Barr, mi ha sollecitato a chiarirla. Credo che sia legittima la sua richiesta di chiarimento, eccomi qui» ha dichiarato il presidente del Consiglio in conferenza stampa, aggiungendo di aver riferito la verità «in sede istituzionale» e dicendosi sorpreso che «Salvini, che ha una grande responsabilità perchè era ministro dell’Interno e si è candidato a guidare il Paese, non avverta la responsabilità di chiarire questa vicenda». Conte ha quindi ricordati di essere « stato in forte imbarazzo» quando in Senato è stato obbligato «a chiarire al suo posto senza avere da lui informazioni che io avevo chiesto per iscritto. Non mi ha risposto». «Qui non c’è sensibilità istituzionale, forse dovrebbe chiarire cosa ci faceva con Savoini da ministro dell’Interno con le massime autorità russe. Lo chiarisca innanzitutto agli elettori leghisti» ha poi aggiunto.
(credits immagine di copertina: ANSA/ANGELO CARCONI)