La Russia ha inserito Meta nella lista delle organizzazioni estremiste e terroristiche

Il lungo contenzioso tra il governo russo e Meta è iniziato a marzo

13/10/2022 di Giordana Battisti

Martedì scorso la Russia ha inserito Meta, società proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, nella lista delle organizzazioni estremiste e terroristiche fornita dal Servizio federale di monitoraggio finanziario della Federazione Russa, noto come Rosfinmonitoring.

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Perché la Russia ha inserito Meta nella lista delle organizzazioni estremiste e terroristiche?

A marzo, la Russia aveva già chiuso Facebook e Twitter Meta era stata dichiarata «organizzazione estremista» da un tribunale russo. Come riporta SkyTG24, i social network di Meta erano stati accusati di ospitare contenuti che invocavano la violenza contro i russi da parte di utenti attivi in Ucraina e Polonia e di impedire agli utenti russi l’accesso a testate giornalistiche sostenute dal governo, come Sputnik e Russia Today. Ad aprile Meta è stato sanzionato dalla Russia per non aver rimosso la «propaganda LGBT», violando così la legge del governo russo del 2013 che vieta la «promozione di relazioni sessuali non tradizionali ai minori».

A giugno, il tribunale russo aveva respinto il ricorso di Meta contro la decisione di dichiarare l’azienda un’«organizzazione estremista». Dopo l’ultimo provvedimento, quello che inserisce la società nella lista di organizzazioni estremiste e terroristiche, la società non potrà più operare nel Paese e per il governo russo diventerebbe lecito confiscare gli investimenti di Meta nel Paese. Per il momento da questo bando sembra essere escluso WhatsApp ma questo non è ancora chiaro.

Questo provvedimento potrebbe aggravare le conseguenze per i cittadini russi che tentano di utilizzare illegalmente social network come Instagram o Facebook. Per esempio, utilizzare una VPN, cioè una rete privata virtuale che può garantire una maggiore protezione dei dati, per collegarsi ai social network di proprietà di Meta potrebbe diventare da ora in poi ancora più rischioso, in quanto anche l’utilizzo delle VPN è ostacolato dal governo russo che nel corso dell’ultimo anno ha bloccato l’accesso a numerosi servizi di questo tipo.

 

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