Come la Russia sta creando confusione sul coronavirus con il solito giochino delle fake news

Continua la parabola della Russia e del coronavirus. L’avrete notato anche voi: in Italia, sui social network, si è diffusa una rete di informazioni, ultimamente, legate allo strapotere del Cremlino contro la diffusione del contagio. Ma potrebbe non essere una fotografia della realtà. Anzi, non lo è certamente. Vi abbiamo già spiegato perché il numero dei 93 positivi al coronavirus in Russia potrebbe non essere attendibile (qui il riferimento al diverso metodo di diagnosi per il test), ma adesso è opportuno sottolineare anche la strategia “Russia fake news coronavirus” che è stata messa in campo dal governo e che, in un documento riservato del 16 marzo, veniva spiegata nel dettaglio.

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Russia fake news coronavirus, la diffusione delle false informazioni

A questo documento – che è stato stilato dall’European External Action Service, l’agenzia diplomatica dell’UE – ha avuto accesso il Financial Times che ha spiegato come il governo di Vladimir Putin stia cercando di inquinare l’informazione a proposito del coronavirus: lo scopo individuato all’interno del report sarebbe quello di ingenerare confusione e paura sull’argomento coronavirus, rendendo sempre più difficile – attraverso l’immissione in rete di contributi fake – l’accesso alle informazioni reali e concrete sulla pandemia.

«Con lo scopo di sovvertire le società europee dell’interno – si legge nelle nove pagine di documento -, la Russia ha organizzato una significativa campagna di disinformazione per creare confusione, panico e paura, impendendo alle persone di ottenere notizie corrette sul contagio»

In modo particolare, secondo il report a cui ha avuto accesso il Financial Times, ci sarebbero state almeno 80 casi di informazioni false diffuse da account legati al governo russo a partire dal 22 gennaio, e tra questi anche media ufficiali e canali di comunicazione concretamente attivi. Questi messaggi stanno rimbalzando in diverse parti d’Europa e hanno l’obiettivo di mostrare al mondo la forza della Russia nella gestione dell’emergenza e, al contrario, far emergere presunte debolezze delle altre nazioni europee di fronte alla diffusione del contagio. Per far capire la loro viralità, questi contenuti sono stati condivisi sui social network per ben 6,8 milioni di volte.

Un giochino che conosciamo già e che è stato operativo anche in altre circostanze: si legga la voce ‘elezioni americane 2016’.

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