Rocco Casalino spiega che la fuga di notizie sui DPCM non è partita dal suo ufficio

30/03/2020 di Enzo Boldi

Qualche settimana fa scoppiò il pandemonio per quelle bozze dei DPCM (Decreti del Presidente del Consiglio) finite nelle mani della stampa e pubblicate sui vari quotidiani (in primis nelle edizioni online), dando vita a fenomeni come quella fuga da Milano verso il Sud Italia. Si andò alla ‘caccia’ del colpevole, con fonti differenti che puntavano su diversi obiettivi. Una delle persone a finire nel calderone fu Rocco Casalino, portavoce di Giuseppe Conte, che ora rispedisce al mittente quelle accuse.

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«Si tratta di falsità assolute. Non c’è mai stata una fuga di notizie dall’ufficio Comunicazione di Chigi – ha detto Rocco Casalino nella sua intervista a Il Corriere della Sera -. E le poche testate giornalistiche che hanno insinuato che sia stato io o il mio ufficio a diffondere le bozze del Dpcm dell’8 marzo, sanno benissimo che non è così. Nessuno del mio ufficio ha ricevuto in anteprima le bozze del Dpcm. Erano in lavorazione presso gli uffici legislativi della Presidenza, che le hanno poi trasmesse agli uffici legislativi dei ministeri e delle Regioni». Quel documento, ancora parziale e incompleto, arrivò nelle varie redazioni giornalistiche nel tardo pomeriggio di sabato 7 marzo. Qualche ora dopo le stazioni di Milano Centrale e Porta Garibaldi registrarono una inusuale (in tempo di quarantena) corsa ai primi, anzi ultimi, treni disponibili per consentire uno spostamento dal Nord a Sud.

Rocco Casalino risponde alle accuse

Il portavoce di Giuseppe Conte, dunque, rispedisce al mittente le accuse che gli sono state mosse nelle ultime settimane. Sta di fatto che, a prescindere dalle responsabilità, quella bozza del DPCM 8 marzo 2020 (incompleta e non corretta) era stata fatta girare molto prima delle decisioni finali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Le dirette Facebook di Conte

Rocco Casalino replica anche a Salvini e Meloni (ma anche tanti altri) che si sono scagliati contro la decisione di trasmettere dirette social da parte di Giuseppe Conte: «Tutte le comunicazioni pubbliche di Conte sono sempre state diffuse in streaming anche su Facebook e contemporaneamente sui principali canali televisivi. Sabato 22 marzo non abbiamo fatto nulla di diverso da ciò che facciamo da 20 mesi a questa parte. Mi chiedo, come mai nessuno si è mai lamentato prima?». Il portavoce di Palazzo Chigi spiega anche che quelle dirette sono stata mandate in onda anche in televisione.

(foto di copertina: da Che Tempo che Fa)

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