Giorgia Meloni ha «il voltastomaco» per l’arresto di Roberto Rosso
20/12/2019 di Enzo Boldi
In attesa del processo (e della conferma delle accuse addebitate), Fratelli d’Italia ha deciso di mettere fuori dal partito Roberto Rosso, l’assessore alla Regione Piemonte finito in manette questa mattina per l’ipotesi di reato di voto di scambio politico-mafioso. E Giorgia Meloni, qualche ora dopo la notizia dell’arresto, ha deciso di prendere una netta posizione nei confronti del rappresentante eletto con FdI (nell’ambito della coalizione di Centrodestra) lo scorso mese di maggio.
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«Arrestato Roberto Rosso in Piemonte. Attendiamo il processo, intanto è fuori dal partito e FDI si costituirà parte civile – ha scritto sul proprio profilo Twitter Giorgia Meloni -. A chiunque pensi di usare nostro simbolo per trattare con mondi che noi combattiamo dico: FDI non è la vostra casa, ci fate vomitare». Fratelli d’Italia, dunque, prende le distanze dal suo rappresentante dopo quanto avvenuto questa mattina.
Arrestato Roberto #Rosso in Piemonte. Attendiamo il processo, intanto è fuori dal partito e FDI si costituirà parte civile. A chiunque pensi di usare nostro simbolo per trattare con mondi che noi combattiamo dico: FDI non è la vostra casa, ci fate vomitarehttps://t.co/aRnQTGOWxY pic.twitter.com/8avX5PKquh
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) December 20, 2019
Roberto Rosso, Giorgia Meloni e il voltastomaco
La linea di Fratelli d’Italia, poi, viene estrinsecata anche attraverso un lungo post pubblicato – questa volta – sulla pagina Facebook di Giorgia Meloni. Qui conferma il voltastomaco per questa vicenda sottolineando come FdI non abbia nessun interesse a condividere i suoi valori con chi ha contatti con la criminalità organizzata, in questo caso la ‘ndrangheta.
La furia di Fratelli d’Italia
In attesa del processo, Roberto Rosso è fuori da Fratelli d’Italia. Ma la notizia del suo arresto – con l’accusa di voto di cambio politico-mafioso – è un duro colpo per il partito di Giorgia Meloni i cui valori, solo qualche giorno fa, venivano decantati attraverso manifesti che riportavano il volto e le frasi di Paolo Borsellino, scatenando le proteste dei figli del giudice anti-mafia ucciso nella strage di via d’Amelio il 19 luglio del 1992.
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI + ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO + post Facebook di Giorgia Meloni)