Ceccardi e la Lega si astengono sulla risoluzione del Parlamento UE contro Lukashenko

Tutto il gruppo del Carroccio non si è espresso sulla risoluzione

17/09/2020 di Redazione

Una risoluzione contro Lukashenko, che rigetta i risultati delle elezioni, che condanna l’intervento di interferenza della Russia nelle attività politiche in Bielorussia, che ha censurato con forza le repressioni delle autorità pubbliche delle proteste pacifiche del popolo sceso in piazza a supporto della candidata Svetlana Tikhanovskaya, che supporta una transizione democratica chiedendo nuove elezioni. Il Parlamento Europeo si è espresso in maniera molto netta nei confronti della situazione che si sta venendo a creare in Bielorussia.

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Risoluzione contro Lukashenko, la Lega si astiene

Lo ha fatto attraverso una risoluzione, la RC-B9-0271/2020, che ha visto un ampio consenso, con 574 voti a favore sulla totalità dei parlamentari presenti a Bruxelles. La compagine parlamentare che ha scelto di sposare i contenuti della risoluzione aveva un assetto decisamente trasversale. Tra i partiti italiani, si sono espressi per il sì Pd, M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia. 

Posizione dissonante, invece, quella della Lega. Il Carroccio, infatti, ha deciso di astenersi. Anche Susanna Ceccardi, candidata alla presidenza della regione Toscana, ha deciso di seguire la linea politica dettata dal partito di Matteo Salvini, scegliendo di non esprimersi su quello che, dal punto di vista della situazione in Bielorussia, sembra essere ormai sotto gli occhi di tutta la comunità internazionale. Ovvero che Lukashenko ha riottenuto il potere con un colpo di mano, guidando delle elezioni non regolari che, non a caso, hanno portato grandi fette del popolo bielorusso a scendere in piazza per protestare.

Risoluzione contro Lukashenko, il parlamento UE non riconosce i risultati delle elezioni

Dunque, il parlamento europeo ha respinto i risultati delle elezioni che si sono svolte in Bielorussia ormai lo scorso 9 agosto e che hanno avuto una coda polemica, sia per il trattamento riservato agli avversari politici in prima persona, sia per come sono state represse le iniziative della popolazione contraria a quello che sembra sempre più essere il regime di Lukashenko. Ma la Lega ha deciso di astenersi.

Il primo a manifestare sdegno per la decisione della Lega è stato il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti che non ha esitato a utilizzare dei toni molto forti e lapidari per commentare il voto espresso dal Carroccio: «A Bruxelles la Lega si è astenuta sulla condanna di un dittatore, che schifo». Al deputato Filippo Sensi non sfugge la presenza di Susanna Ceccardi nella compagine del Carroccio che si è astenuta sulla risoluzione relativa alla Bielorussia, pertanto legge questa scelta anche in ottica elezioni regionali: «Sia chiaro il quadro in Europa, in Italia e in Toscana. E da che parte stare» – sottolineando anche il fatto che la Lega abbia votato contro l’inasprimento delle sanzioni alla Russia dopo l’avvelenamento di Alexei Navalnyj.

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