Scontro Richeldi-Ventura sul Covid: “Non si permetta di dire che non siamo in emergenza”

A Otto e mezzo il pneumologo del Gemelli e la professoressa dell'Università di Bologna in forte disaccordo sulla gravità della situazione nel Paese

10/10/2020 di Redazione

L’evoluzione della pandemia di Covid in Italia mette Richeldi contro Ventura. Ospiti della trasmissione di La7 Otto e Mezzo, il direttore del reparto di pneumologia del Gemelli di Roma e la politologa si sono scontrati proprio sulla definizione che riguarda la situazione attuale in Italia, con il prof. Richeldi che non ha gradito il tono di Ventura bacchettandola con un duro: “Non può permettersi di dire che non siamo in emergenza con gli ospedali pieni”.

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Richeldi contro Ventura sul termine “emergenza”

Uno scontro quello che ha messo Richeldi contro Ventura durante il programma condotto da Lilli Gruber, che è scoppiato dopo che la politologa bolognese aveva detto che quella attuale non sarebbe un’emergenza perché le difficoltà attuali erano preventivabili. “Chieda ai medici se siamo in emergenza” la risposta di Richeldi per il quale Ventura “non può permettersi di dire che non siamo in emergenza con gli ospedali pieni”. Accuse alle quali la politologa bolognese risponde accusando il pneumologo di fare “propaganda” perché “una situazione difficile non è emergenza”.

La discussione tra i due ospiti arriva in una puntata nella quale il prof. Richeldi aveva spiegato che “il trend dei contagi richiede aggiustamenti di rotta” suggerendo “l’uso delle mascherine all’aperto” e “il divieto di occasioni sociali che possano portare agli assembramenti” per “ridurre il rischio di trasmissione tra le persone”. Secondo Ventura invece i cittadini “hanno bisogno di poche comunicazioni, ma chiare” e il vero problema sarebbe che “il governo non ha un piano né una direzione” ma “non si sa a quale scopo sia stato prorogato lo stato d’emergenza”.

Non solo Richeldi contro Ventura, le parole di Telese e Ventura

Oltre a Richeldi contro Ventura, nella puntata di Otto e Mezzo è intervenuto Luca Telese, raccontando la sua “esperienza drammatica” tra i “disperati in coda per i tamponi”Una situazione che fa porre al giornalista il dubbio “che il Cts abbia sbagliato i conti” e domandare “se non ci sono i tamponi, di chi è la colpa?”. E proprio sul tema delle “lunghe file per fare il tampone” è intervenuto l’ex direttore del Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro, che invita il governo a “fare molto di più”.

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