Report spiega a Giorgia Meloni perché gli italiani non pagherebbero i costi di una eventuale denuncia

12/11/2019 di Redazione

Giorgia Meloni si era dimostrata restia a querelare Report. In seguito alle altre rivelazioni sull’audience social di Fratelli d’Italia fatte dalla trasmissione di Raitre nella puntata di ieri, 11 novembre, la numero uno del partito di opposizione si era fatta questa domanda: «Caro Ranucci, se denuncio e Report perde, i danni li pagate tu e Report, o li paga mamma RAI coi soldi dei contribuenti? Raccontalo agli italiani».

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Report risponde a Giorgia Meloni sulla storia della querela pagata dagli italiani

L’oggetto del contendere stava proprio nell’oggetto del servizio di Report e nella diversità di vedute sul tema da parte di Giorgia Meloni: tutto era partito una settimana fa, quando la trasmissione di Raitre aveva mostrato che una parte dell’audience della leader di Fratelli d’Italia, secondo i dati in suo possesso, era formata da bot, ovvero da account automatici non corrispondenti a persone fisiche.

In una conferenza stampa, Giorgia Meloni aveva smentito l’accaduto, utilizzando un programma simile a quello che veniva mostrato nelle grafiche di Report. Sigfrido Ranucci aveva, a questo punto, sfidato la Meloni, chiedendole di querelare la trasmissione, in modo tale che un tribunale possa stabilire la verità sull’argomento.

La spiegazione di Report

Da qui la risposta di ieri di Giorgia Meloni, preoccupata che i costi di un’eventuale difesa da una querela siano pagati dagli spettatori italiani. Oggi, la trasmissione ha replicato spiegando perché questo tipo di ricostruzione non regge: «Gentile on. Meloni – ha scritto Report in un tweet -, la Rai copre le spese legali del dipendente querelato, ma in caso di sentenza di condanna definitiva con risarcimento danni ha l’obbligo di rivalersi sul dipendente. Inoltre c’è la responsabilità penale che è individuale».

Quindi, la tesi della difesa pagata dagli italiani regge fino a un certo punto: anche perché l’azienda otterrebbe dal suo dipendente il risarcimento delle spese sostenute, al di là della responsabilità individuale del singolo giornalista che ha prodotto il pezzo, ovvero Giorgio Mottola.

FOTO: ANSA/CLAUDIO ONORATI

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