Alla Camera si parla della Commissione d’inchiesta sul caso Regeni: 19 i deputati presenti

30/04/2019 di Enzo Boldi

Esserci a parole. Essere assenti nei fatti. Solo qualche giorno fa la lettera aperta dei genitori di Giulio Regeni indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva riportato in alto l’attenzione sulla morte del giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016. Ancora si sa poco o nulla sui responsabili e sulle modalità della sua uccisione e il premier aveva assicurato – di nuovo – un grande impegno per arrivare alla verità. E lunedì, a Montecitorio, si è discusso della Commissione di inchiesta da istituire per venire a capo di questa situazione, diventata un vero e proprio caso istituzionale. Ad ascoltare le parole dei parlamentari, doveva esserci il pienone, ma alla Camera erano presenti solamente 19 deputati. Gli eletti, a suffragio universale, quindi in rappresentanza del popolo, sono 630. Seicentotrenta

Pochissimi. Complice il lungo ponte partito dal giorno di Pasqua, proseguito con Pasquetta, rinforzato dal 25 aprile e che culminerà con la festa dei lavoratori del 1° maggio, le poche anime che si sono alternate ai microfoni di Montecitorio hanno fornito le posizioni dei loro partiti in merito all’istituzione della Commissione d’inchiesta sul caso Regeni. Il rappresentante della Lega, Paolo Formentini, in due minuti spiega come la posizione del partito di Matteo Salvini sia favorevole a questa Commissione parlamentare.

L’Aula ‘diserta’ la discussione sul caso Regeni

Più articolato il discorso fatto dal deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin, che ha parlato espressamente di «no a una cosa velleitaria, no alla propaganda, no allo spreco di risorse e energie». Poi la parola è passata alla pentastellata Sabrina De Carlo, relatrice in Commissione Giustizia, che ha parlato nei dettagli – davanti ad altri 18 colleghi – di come dovrebbe funzionare questa Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Regeni, fornendo indicazioni temporali e operative.

Diciannove i deputati presenti per parlare della Commissione d’inchiesta

La durata sarà di 12 mesi. Un anno per «chiarire le responsabilità che hanno portato alla morte di Giulio Regeni». I compiti della Commissione Parlamentare d’inchiesta saranno quelli canonici: «Verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo, o difficoltà». Nulla di nuovo, un copia e incolla di quanto già detto e fatto in passato per altri casi in cui il Parlamento ha deciso di intervenire e monitorare. Ma, in un caso come questo, contava il rumore delle presenze. Invece ad aumentare i decibel è stato quello delle assenze. In Aula c’erano otto rappresentati del Pd, due di Leu, cinque del Movimento 5 Stelle, due della Lega, altrettanti di Forza Italia e nessuno di Fratelli d’Italia. Il voto in Parlamento è previsto per giovedì. Forse

(foto di copertina: da profilo Twitter Filippo Sensi)

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