Dopo aver chiesto a gran voce aiuti senza conizionalità, Lega e Fratelli d’Italia si astengono sul Recovery Fund

15/05/2020 di Redazione

Il Mes neanche a dirlo. La cassa integrazione europea (SURE) nemmeno. Il Recovery Fund ‘non è mai stata la soluzione’. Ma allora quale dovrebbe essere la formula che la Lega e Fratelli d’Italia chiedono all’Europa per aiutare gli stati in difficoltà economica dopo la pandemia da coronavirus? Sicuramente, anche sul Recovery Fund non potrà esserci la firma del Carroccio né del partito di Giorgia Meloni. I parlamentari europei di Lega e Fratelli d’Italia, infatti, si sono astenuti nel corso della votazione di oggi a Bruxelles, decisiva per avviare il percorso di attivazione di aiuti per 2 miliardi di euro, attraverso l’emissione di obbligazioni a lungo termine per i paesi che ne facciano richiesta.

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Recovery Fund, Lega e Fratelli d’Italia si astengono in parlamento UE

La risoluzione di Ppe, Pse, Verdi, Renew europe (liberali+macroniani), Ecr (il gruppo di cui fa parte Fratelli d’Italia)  ha ottenuto 505 voti favorevoli, 119 contrari e 69 astensioni. I parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno votato a favore; i leghisti si sono astenuti, così come quelli di Fratelli d’Italia. Voto favorevole (con una sola eccezione) dai parlamentari di Forza Italia. Insomma, un voto che in Europa ha sancito la spaccatura fra un centrodestra europeista – quello di Forza Italia, appunto – e uno che si porta dietro il pregiudizio di Bruxelles, ovvero Lega e Fratelli d’Italia.

Il percorso del Recovery Fund prevede la sua attuazione in concomitanza con il prossimo bilancio di lungo termine dell’Unione Europea. La scelta di individuare uno strumento aggiuntivo, oltre a Mes, Sure e Bei, per offrire un aiuto senza condizionalità ai Paesi del’Unione fortemente provati dall’emergenza coronavirus. Lega e Fratelli d’Italia non hanno preso parte a questa decisione, con una scelta piuttosto strana come l’astensione in luogo del voto contrario.

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