È arrivato anche il giorno del record dei contagi in Veneto: oltre duemila casi in 24 ore

Lo ha annunciato il presidente della Regione Luca Zaia

28/10/2020 di Redazione

Nella regione Veneto, nella giornata del 28 ottobre 2020, si è registrato il record di contagi (a questo punto parziale e destinato ad avere altri picchi nelle prossime giornate) in 24 ore. Presentandosi in conferenza stampa, Luca Zaia ha dato la notizia di 2.143 i nuovi contagi in Veneto su circa 16mila tamponi effettuati. Sono invece 11 i decessi per covid nell’ultima giornata per un totale di 2355.

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Record contagi Veneto, i numeri in regione oggi

Il Veneto è stata una delle regioni italiane – lo si ricorda – all’interno delle quali si erano sviluppati i primi focolai autoctoni di coronavirus registrati ufficialmente. Nella prima ondata del coronavirus, infatti, tutti ricordano il caso di Vo’ Euganeo e, nella fattispecie, Adriano Trevisan, il primo cittadino italiano morto ufficialmente per coronavirus. Successivamente a quella sferzata emotiva, la regione guidata da Luca Zaia ha saputo reagire con coraggio alla diffusione del coronavirus, riuscendo – ben prima della vicina (anche politicamente) Lombardia – a piegare la curva del contagio.

Il quadro del coronavirus in Veneto dopo la conferenza di Luca Zaia

Oggi, però, il Veneto è di nuovo in difficoltà. E di fronte a questo quadro generale, le proteste degli imprenditori della regione del nord-est e le iniziative come quella del ristorante di Mestre che ha organizzato una cena alle 5 del mattino per fare così un doppio turno in combinazione con il pranzo, superando le barriere orarie previste dal dpcm, sembrano davvero dissonanti.

Attualmente, il Veneto ha fatto registrare oltre 800 ricoveri nei reparti ordinari. Ma ci sono anche 94 pazienti in terapia intensiva, un dato che allarma il sistema sanitario regionale. Luca Zaia da questo punto di vista, però, è piuttosto ottimista: i posti in terapia intensiva in Veneto possono essere innalzati fino a mille, con l’arrivo di altri ventilatori polmonari da Roma. «Da questo punto di vista – ha detto Zaia – siamo abbastanza tranquilli: siamo avanti, addirittura la prima regione ad aver acquistato i tamponi rapidi, senza aspettare l’arrivo da Roma».

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