È possibile che le recensioni delle candele profumate su Amazon rispecchino l’andamento di Omicron?

Si tratta della sovrapposizione dei dati su pandemia e recensioni delle Yankee Candle su Amazon fatta da due studiosi che, però, non ha valenza scientifica

28/12/2021 di Ilaria Roncone

Ci sono almeno un paio di studiosi che hanno collegato l’andamento delle recensioni Amazon Yankee Candle e Omicron. C’è da puntualizzare, però, che sono stati loro stessi a specificare di non prendere troppo sul serio lo studio che va a unire il coronavirus e le recensioni negative delle candele profumate su Amazon. Il punto sarebbe, secondo la sovrapposizione dei dati, che le recensioni negative del prodotto rispecchierebbero l’aumento dei casi arrivando anche a prevederlo. Una di quelle notizie assurde e curiose che sicuramente fanno il giro del mondo ma la verità è che questo non può essere definito uno studio scientifico e a dirlo sono gli stessi professionisti che hanno ipotizzato la correlazione.


LEGGI ANCHE >>> Il video del farmacista che conta i tamponi positivi dei vaccinati e la giusta contestualizzazione

La storia del legame tra Yankee Candle e Omicron

Attorno a dicembre 2021 si registrato un picco di recensioni negative sulle Yankee Candle e, in particolare, sull’assenza di odore. Riportiamo un paio di esempi – così come ha fatto Businessinsider -: «Ho comprato questa candela prima, e la fragranza riempiva la stanza. Questa ha a malapena un profumo. Boo», (recensione del 20 dicembre); «Nessun profumo, a meno che non ci si butti a faccia in giù nel contenitore di vetro. L’ho bruciato per otto ore e, ta-da, nessun profumo», (recensione del 19 dicembre).

L’anosmia, ovvero la perdita dell’olfatto, è uno dei sintomi più noti associati al coronavirus. L’aumento di recensioni negative che parlano dell’odore che non si sente a livello nazionale e il fatto che le recensioni sulle migliori candele profumate di Amazon siano scese di circa una stella tra gennaio 2020 e novembre 2020 – come sostiene Kate Petrova, ricercatrice del Bryn Mawr College – potrebbero implicare una correlazione col Covid.

Le precisazioni per la correlazione che non c’è

Anche Nick Beauchamp – assistente di scienze politiche presso la Northeastern University, che ha condiviso su Twitter il grafico che segna l’aumento delle recensioni relativo all’assenza di odori – ha segnato un forte picco negli Stati Unti attorno a dicembre, quando Omicron ha segnato una nuova ondata di casi nel paese. Va chiarito, però, come gli stessi studiosi che hanno notato questa correlazione – sia Beauchamp che Petrova – abbiano sempre sottolineato come questi dati non vadano trattati come un’evidenza scientifica.

«Ad ogni modo – scrive Beauchamp su Twitter in seguito alla pubblicazione degli schemi – non prenderei tutto questo troppo sul serio. Anche guardando le percentuali, sembra esserci un’impennata stagionale di recensioni “nessun odore” ogni inverno».

Share this article