Giorgetti e la “raccomandazione” alle tv di far intervenire i virologi con maggiore cautela

In cabina di regia Giorgetti non ha esitato a sottolineare come la presenza di troppi virologi in tv stia creando troppa incertezza e confusione

23/12/2021 di Ilaria Roncone

Dei virologi in tv si è parlato sempre più spesso negli ultimi mesi, col culmine del dibattito ancora in corsa per via della canzone che inizia con l’ormai celebre «Sì sì sì, sì sì vax, vacciniamoci» interpretata da Andrea Crisanti, Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco a Un giorno da pecora. Il dibattito ora ha preso piede anche nell’ambito della cabina di regia della giornata di oggi con il ministro Giancarlo Giorgetti che è intervenuto in merito alla questione, sottolineando come ci siano «troppo esperti in tv» e aggiungendo che «la loro invasione nei talk show rischia di creare incertezze e confusione».

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L’invito alla cautela per i virologi in tv vale anche per chi li invita

Il ministro leghista dello Sviluppo economico è stato lapidario durante la cabina di regia, seguendo la linea del leader del suo partito. Matteo Salvini ha criticato più di una volta esperti e scienziati per la loro presenza in televisione – e, più in generale, sui mass media – giudicandola eccessiva. L’invito è quello a una maggiore attenzione e cautela sul fronte della comunicazione televisiva, quindi l’appello è anche e soprattutto a giornalisti e autori dei programmi tv.

«Avere in tv esperti con la verità sempre in tasca, da sbandierare ad ogni ora – avrebbe detto il leghista, secondo quanto riporta l’Adnkronos – sta creando insofferenza». Ai colleghi di governo ha rivolto un invito, quello di attivare una “raccomandazione” il cui scopo è quello di fornire informazioni sulla pandemia con cautela e anche a discapito di share e esigenze televisive. Sia le reti pubbliche che quelle private, quindi, dovrebbero essere invitate a scegliere gli ospiti non più  sulla base dello share e degli ascolti che possono portare ma su criteri ben diversi.

Mettere le esigenze della corretta informazione davanti a quelle dello share – dopo due anni di pandemia e la variante Omicron che dilaga – è diventata evidentemente una necessità imprescindibile per l’intero paese. Un ragionamento che, senz’altro, può essere applicato anche ad altre categorie di ospiti, a partire dai leader no-vax e da chiunque proponga contenuti lontani dall’informazione corretta data con i giusti toni.

(Immagine copertina: IPP/Fabio Cimaglia)

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