Come e perché le aziende agricole collaborano con i food content creator

Le aziende agricole sono sempre esistite ma, negli ultimi anni, con l'elogio alla "vita lenta", hanno assunto un ruolo attivo anche nel presidio dei vari social network, con strategie mirate al coinvolgimento di creator e influencer di vario genere. In questo articolo vi racconteremo questa tendenza attraverso l'esempio di Villa Aiola e Ramonastoriedicucina

10/06/2023 di Giorgia Giangrande

Cura del territorio, passione per i propri prodotti, dedizione e rispetto nei confronti della natura e dei suoi cicli. Questo vuol dire lavorare in un’azienda agricola. E, soprattutto in Italia per via del suo clima, le aziende agricole sono storicamente un tratto identitaria della nostra cultura. Per queste ragioni, la maggior parte può vantare una storia anche secolare. Un esempio? L’azienda agricola Villa Aiola, la cui storia inizia ai primi del 900. Perché citare tale realtà nell’ambito della nostra rubrica editoriale dedicata ai content creator? Perché aziende come questa non si limitano a godere dei propri frutti nel mercato, ma hanno la lungimiranza di valicare i confini dell’offline e affidarsi all’influencer marketing, coinvolgendo creator come Ramonastoriedicucina.

LEGGI ANCHE > Il mondo dei travel creator procede allo stesso passo di quello degli Enti del turismo?

Ramonastoriedicuina: perché sui social è importante il racconto di una storia… in cucina

Nel presidio dei social network come utenti, capita sempre più spesso di scorrere tra un Reel e l’altro e compiere uno slalom tra una «Ricetta pronta in 5 minuti» e una «Senza latte, senza zucchero, senza farina». La corsa a quei contenuti che l’algoritmo potrebbe con facilità premiare sembra ormai inarrestabile e i food content creator sono disposti a tutto pur di arrivare primi. In questa frenesia, però, capita che si perda la componente narrativa ed esperienziale. Insomma, quella legata al racconto di una storia e agli elementi affettivi che legano chi sta preparando quella ricetta alla ricetta stessa. Da qui, la scelta del naming da parte di Ramonastoriedicucina che – oltre ad avere un blog di cucina – ha anche un profilo Instagram da oltre 75 mila followers.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Ramona Votta (@ramona_storiedicucina)

Qualità > quantità: quando è valido e quando no

L’attenzione agli ingredienti e alle materie prime dei prodotti utilizzati da parte di Ramona Votta – nei social Ramonestoriedicucina – le ha permesso nel corso degli anni di acquisire una community di persone legate alle sue ricette (oltre che alle sue storie). Va detto, infatti, che la sua linea editoriale non è volta alla quantità dei contenuti che, comunque, se intensa andrebbe a vantaggio di quanto è gradito al fantomatico algoritmo dei social network. Ramona punta alla qualità, sia a livello contenutistico – creando spesso dei set ad hoc per le sue ricette e usando degli strumenti professionali per le riprese – sia a livello grafico. Infatti, nonostante la food content creator sia costante nelle pubblicazioni e nell’utilizzo dei vari formati proposti (Stories, Highlights, Reel e Post), non perde nella cura estetica del suo feed: inserisce delle copertine con il titolo della ricetta, per una migliore user Experience di chi la segue; mantiene i contenuti più apprezzati nelle storie in evidenza, affinché non spariscano dopo le 24 ore; segue una palette di colori in linea con il template del suo blog, dai colori caldi e autunnali.

Nel suo caso, dunque, qualità è maggiore di quantità? Forse sì, forse no. Come in tutto, l’equilibrio tra i vari fattori presenti sulla scena è sempre la risposta giusta.

L’azienda agricola Villa Aiola sceglie Ramonastoriedicucina

Perché affidarsi a un profilo come quello di Ramonastoriedicuina per promuovere i prodotti della propria azienda agricola? Perché solamente attraverso l’inserimento di un prodotto nella vita quotidiana può emergere la vera qualità dello stesso. E siccome non si può bussare alle porte dei propri consumatori chiedendo di diffondere la voce, interviene l’influencer marketing: si coinvolge un determinato numero di creator/influencer che, realizzando dei contenuti social – nel caso di Ramona Votta un Reel e delle IG stories – possano raggiungere un numero di visualizzazioni potenzialmente infinito, posizionando il brand nei Feed di possibili nuovi clienti consumatori.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Ramona Votta (@ramona_storiedicucina)

Per Villa Aiola, Ramona ha preparato un pranzo goloso e semplice: friselle pugliesi con pomodorini al forno, pesto di basilico e formaggio Riserva Oro, prodotto dall’azienda agricola e protagonista indiscusso del piatto per via della sua lavorazione delicata e, allo stesso tempo, robusta.

In conclusione, rispondendo a una delle domande contenute nel titolo «Perché le aziende agricole collaborano con i food content creator», possiamo sostenere con certezza che una delle motivazioni sia la possibilità di raggiungere una platea nuova, ma anche quella di raccontare la propria storia attraverso quelle altrui. Perché, si sa, è dalle contaminazioni che nascono i fiori più belli.

Share this article
TAGS