La grande bolla di sapone dei ragazzi che ballano a Milano «per festeggiare l’inizio della fase 2»
05/05/2020 di Redazione
Non stavano festeggiando la fase 2, semplicemente perché la fase 2 non era ancora iniziata. Inoltre, non si erano organizzati nemmeno per trascorrere un Primo Maggio in musica, nonostante le prescrizioni e i divieti. Né tantomeno, lo possiamo dire, il ritrovo era stato pianificato prima. Si conclude in una grande bolla di sapone la storia dei ragazzi ballano a Milano: il loro video era stato diffuso sui social network accompagnato da messaggi preoccupanti su come gestiremo, da cittadini, la fase 2 dell’emergenza coronavirus.
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Ragazzi ballano a Milano, come è andata a finire
De Luca dopo aver visto il video dei ragazzi che ballano a Milano #Fase2 pic.twitter.com/tnhnn9Xq77
— TheFolloWerTv! ♎ (@TheFolloWerTv) May 4, 2020
In realtà, la persona che all’incrocio tra via Nino Bixio, via Giuseppe Sartori e via Antonio Kramer ha messo su la musica Sweet Dreams nella versione degli Eurythmics è stata identificata: si tratta di una donna di 35 anni che si è improvvisata dj nel pomeriggio (ore 18) del 3 maggio 2020. Un giorno prima della fine della quarantena. Ma il video è diventato virale soltanto nella giornata di ieri, facendo passare il messaggio che fosse stato collegato proprio alla data d’inizio della fase 2.
Ragazzi ballano a Milano, non c’è stato nessun evento organizzato in precedenza
Non c’era alcuna intenzione di radunare persone che violassero le regole del distanziamento sociale imposte dai dpcm. La 35enne, una volta identificata, ha affermato che mettere musica alle 18 è diventata una consuetudine (inaugurata nel pieno del lockdown, con musica in diversi quartieri delle principali città italiane e non solo, con tanto di inno di Mameli che ha risuonato spesso in questi difficili pomeriggi italiani) e che non era assolutamente a conoscenza del fatto che si sarebbe creato un assembramento sotto la sua abitazione.
Inoltre, sempre la 35enne, verso la quale non sono stati presi provvedimenti, ha affermato che adirà le vie legali contro le persone che caricheranno quel video sui social network. Le autorità, le indagini sono condotte dal commissariato Città Studi di Milano, hanno affermato che procederanno con l’identificazione delle persone che, invece, si erano radunate spontaneamente sotto l’abitazione della 35enne.