Silvestri passa dal M5S al misto e viene insultata: solidarietà anche da 15 colleghe pentastellate tra cui il ministro Azzolina

12/01/2020 di Enzo Boldi

Il lato bello della politica, che va oltre le barricate idealistiche e le ripicche parlamentari. La solidarietà è donna e passa dall’intergruppo delle deputate di Montecitorio che, ancora una volta, prendono una posizione netta e ben definita contro l’odio che si scatena sulla rete e che, attraverso i social, prolifera quotidianamente. L’ultimo caso ha visto come vittima Rachele Silvestri, insultata e minacciata per aver deciso di dire addio al Movimento 5 Stelle e aderire al Gruppo Misto. E con una nota congiunta, ecco la solidarietà che va oltre i giochi della politica.

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L’intergruppo donne alla Camera esprime «solidarietà ad una collega deputata che per aver fatto legittimamente delle scelte politiche è stata travolta da insulti non è un rituale stanco ma un doveroso atto di vicinanza che non può e non deve mancare mai, un modo per continuare a ribadire un netto no all’odio sessista. Si può non essere d’accordo con la scelta fatta da Rachele Silvestri ma questo non può autorizzare nessuno a inveire contro di lei con commenti irripetibili. A Rachele il nostro abbraccio».

Gli insulti e la solidarietà

Il comunicato è firmato da 37 deputate unite in questo intergruppo, senza distinzioni di partito e ideali, di cui fanno parte anche Laura Boldrini e Lucia Azzolina. E proprio quest’ultima, dopo la sua promozione a capo del ministero dell’Istruzione, era stata oggetto di insulti volgari e sessisti sui social.

L’addio di Rachele Silvestri al M5S

Ma a sorprendere – solo perché la politica attuale ci obbliga a una reazione di questo tipo, visto il livello del dibattito quotidiano – è che tra le 37 deputate ad aver firmato questo comunicato di solidarietà nei confronti di Rachele Silvestri, ci siano anche 15 parlamentari del Movimento 5 Stelle, il partito ‘tradito’ in questa occasione. La politica, prima di tutto, è senso civico e rispetto. Questa presa di posizione, nonostante l’abbandono, fa onore a quelle donne che hanno deciso di firmare quel documento.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Rachele Silvestri)

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