Quattro grafiche migliori rispetto a quelle usate durante Napoli-Juventus

18/06/2020 di Enzo Boldi

A livello tecnico-tattico (come direbbe Fabio Capello), lo spettacolo in campo non è stato dei più esaltanti. Quello che è stato mandato in onda sugli spalti dello Stadio Olimpico è stato, probabilmente, peggio di quanto mostrato dai calciatori sul manto erboso. E se questi ultimi sono giustificati dal lungo periodo di inattività, gli spalti deserti sostituiti con il pubblico virtuale (e brandizzato) per dare una parvenza di normalità rappresentano un esperimento fallito. I tifosi, infatti, hanno criticato quella finzione messa in scena per far apparire l’impianto. E, forse, non hanno tutti i torti.

LEGGI ANCHE > De Laurentiis lancia una frecciata al presidente della Repubblica: «Non è come gli altri, poteva venire»

Business is business. ‘Riempire’ gli spalti vuoti con quegli accorgimenti grafici è stato il simbolo di come i soldi muovano e spostino tutto. La Lega di A, infatti, è stata ‘costretta’ a optare per il pubblico virtuale e i motivi sono tutti di natura economica. La finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli (vinta dagli azzurri ai calci di rigore) è stata un evento per cui erano stati venduti i diritti televisivi in tutto il mondo. E si sa – perché questo è un concetto più volte ripetuto anche in passato – che mostrare a tutti una partita con uno stadio vuoto rischia di essere controproducente in termini di appeal (presente e futuro). Inoltre, il sostegno arrivato dalla Coca-Cola, che aveva stretto la scorsa settimana l’accordo per il title sponsor della competizione, è servito a colmare (almeno parzialmente, anche se le cifre non sono state rese pubbliche) il mancato introito da botteghino (stimato tra i 3,5 e i 4 milioni di euro).

Pubblico virtuale, si stava meglio quando si stava Pes (o Fifa)

Torniamo sul campo. Anzi, sugli spalti. Il colpo d’occhio iniziale, mostrato con le immagini della diretta Rai, non sembrava essere così male.

A distanza, sembra realmente uno stadio pieno in ogni ordine di posto per assistere alla finale di Coppa Italia. Poi, però, quando le inquadrature si sono fatte più strette, le dinamiche da ‘videogioco’ sono apparse evidenti. Nel corso delle azioni, infatti, la grafica virtuale si è palesata in tutti i suoi effetti, mostrando molte lacune.

Le quattro grafiche da videogioco migliori rispetto a quelle dell’Olimpico

Ed è per questo motivo che vogliamo offrire un quadro con quattro grafiche migliori rispetto a quelle andata in scena mercoledì sera all’Olimpico di Roma. Ovviamente non parleremo degli ultimi videogiochi a tema calcio, perché sarebbe sparare sulla Croce Rossa. Gli ultimi simulatori calcistici, infatti, offrono dei dettagli grafici che – a volte – sono indistinguibili con la realtà. Per questo abbiamo scelto di fare un salto nel passato. Partiamo dal vecchio Sensible Soccer, uscito per Pc nella stagione ’96/’97. Il pubblico virtuale appare, ovviamente artefatto, ma eravamo a metà degli anni ’90, dove le animazioni grafiche erano ancora agli albori.

Passiamo all’antico Winning Eleven, videogioco multi-piattaforma molto in voga sempre alla fine degli anni ’90. Anche in questo caso, facendo riferimento al periodo storico-tecnologico, la grafica appariva molto più accattivante rispetto a quella mostrata durante la finale di Coppa Italia: pubblico mono-dimensionale, bandiere che si muovono. Insomma, quasi 25 anni fa è andava già in scena un pubblico virtuale con le stesse caratteristiche di quello visto all’Olimpico.

E si sa: Winning Eleven è stato il padre di Pro Evolution Soccer che prima di chiamarsi Pes si chiamava ISS Pro Evolution. Questa è un’immagine presa dalla seconda edizione del videogioco.

Infine, come ultimo paragone, scavalliamo il millennio e arriviamo al 2002, quando la EA Sports uscì con un titolo dedicato ai Mondiale del 2002 in Corea del Sud e Giappone.

Ed è quest’ultima l’immagine che più si avvicina al pubblico virtuale mandato in onda mercoledì sera all’Olimpico nel corso della finale di Coppa Italia. Era il 2002. Ben 18 anni fa. L’esperimento non sembra essere riuscito e si poteva senz’altro fare meglio.

(foto di copertina: da Rai 1 + ISS Pro Evolution, Fifa e Winning Eleven)

Share this article