Il responsabile della Protezione Civile di Grado sui migranti a Udine: «Squadroni della morte e forni crematori»

Poi si scusa per le parole utilizzate

04/08/2020 di Gianmichele Laino

Le proteste dei migranti a Udine nel centro di accoglienza di Cavarzerani ha fatto il giro d’Italia e il giro del web. Le persone presenti nell’ex caserma adibita a punto di accoglienza avevano protestato contro la decisione del sindaco Pietro Fontanini (Lega) di prolungare di altre due settimane la quarantena per gli ospiti del centro, appiccando incendi e creando disordini. Nel commentare questi episodi che si sono verificati nella giornata di ieri, 3 agosto, e all’alba della giornata del 4 agosto, un dipendente comunale, il responsabile della Protezione Civile Grado, ha scritto un durissimo post su Facebook.

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Protezione Civile Grado, il post sulle rivolte dei migranti che rievoca i forni crematori

«Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità… Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più». Parole inaccettabili, quelle scritte sui social network da Giuliano Felluga, che è finito nel mirino delle proteste che si sono scatenate successivamente alla pubblicazione del suo post.

Proteste che lo hanno indotto a fare marcia indietro, dal momento che le sue parole sono state cancellate e dal momento che – qualche minuto dopo mezzogiorno – il responsabile della Protezione Civile ha redatto un secondo post di scuse, in cui spiegava che quelle parole non sono frutto del suo pensiero, ma di uno sfogo estemporaneo.

Protezione Civile Grado, le scuse: ora le dimissioni?

In un italiano incerto, infatti, Giuliano Felluga ha dichiarato: «Chiedo scusa per quello che ho scritto, chi mi conosce sa già che non lo penso. È stato uno sfogo del momento». Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma a chi sta commentando chiedendo le sue dimissioni da responsabile della Protezione Civile di Grado ha risposto «sarà fatto».

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