Tragedia di Marina di Massa, avvisi di garanzia per i proprietari del campeggio
In attesa dell'autopsia sui corpi delle sorelle, le autorità vanno avanti con le indagini. Il padre disperato: "La pianta era malata, chiedo giustizia"
02/09/2020 di Redazione

Arrivano i primi avvisi di garanzia per la tragedia del camping Verde Mare di Marina di Massa e ad essere iscritti nel registro degli indagati sono i due proprietari del campeggio, dove domenica le due sorelle Malak e Janna Lassiri, di 14 e 3 anni, sono rimaste uccise da un pioppo caduto sulla tenda deve stavano dormendo. Il tutto mentre si aspettano gli esiti dell’autopsia sulle due sorelle disposta dalla procura, che indaga per omicidio e lesioni colpose.
LEGGI ANCHE > Morte le due bambine colpite da un albero a Marina di Massa
Le indagini sulla tragedia e le responsabilità dei proprietari del campeggio
Nel giorno degli avvisi di garanzia ai proprietari del campeggio le autorità hanno anche effettuato anche il primo sopralluogo con l’agronomo incaricato dalla procura di verificare le cause del cedimento della pianta. Al centro delle indagini al momento c’è la causa della caduta del pioppo, con gli inquirenti che cercano di capire se il crollo sia stato provocato dal forte vento che ha interessato la zona domenica scorsa o se l’albero fosse già malato. “Spero che sia fatta giustizia” ha detto il padre delle due sorelle, Hicham Lassiri, al quotidiano Il Tirreno – Quell’albero non doveva cadere addosso a loro, era tutto marcio e doveva essere tagliato prima. Io non voglio accusare nessuno, ci sono le indagini per questo. Chiedo solo giustizia e verità”.
Il racconto del padre delle vittime
Al quotidiano il padre delle due sorelle, che risiedevano a Torino, ha raccontato del boato prima del crollo dell’albero e delle ultime parole della figlia maggiore prima di svenire. Un racconto struggente, con Lassiri che infatti spiega di non sentirsela “di tornare al campeggio e vedere i giochi e i vestiti sparpagliati delle mie bambine”. L’uomo però racconta anche che già poche ore dopo la tragedia, ovvero domenica pomeriggio quando tornava con la moglie dall’ospedale, il campeggio stava tagliando altri alberi. “Forse quegli alberi andavano tagliati prima?” la domanda dell’uomo, che ribadisce che la notte della tragedia “non c’è stata una tromba d’aria, solo un vento forte” e non può evitare di chiedersi se “forse anche l’albero che è caduto addosso alle mie figlie andava tagliato prima?” E di domandarsi: “Si può morire per un albero?”
(foto di copertina dal sito Camping Verde Mare)