Il contesto della foto della professoressa sposa a Martina Franca

Un po' di chiarezza su alcuni temi: perché la foto non è più sulla pagina Facebook dell'istituto e perché la firma andava fatta proprio il 7 settembre

08/09/2021 di Gianmichele Laino

Sta facendo molto discutere sui social network la foto della professoressa sposa di Martina Franca. L’immagine, inizialmente pubblicata sulla pagina Facebook dell’IISS Ettore Majorana della cittadina pugliese, ha fatto il giro dei social network, dando il via a una serie di discussioni che, nell’ordine, vanno dall’opportunità della pubblicazione di uno scatto di questo tipo, fino ad arrivare a surreali dibattiti sul posto fisso, passando sulla necessità della coincidenza tra il giorno del matrimonio della docente C.S. e il giorno della sua firma sul contratto. Ovviamente, occorre restituire un po’ di contesto a una discussione che è sfuggita letteralmente di mano.

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Professoressa sposa all’Ettore Maiorana di Martina Franca, cosa è successo

Innanzitutto, Giornalettismo ha avuto modo di consultare delle fonti interne all’istituto Ettore Maiorana di Martina Franca. La prima domanda a cui si può dare risposta è per quale motivo la foto, inizialmente pubblicata sulla pagina Facebook della scuola, è stata successivamente rimossa. Qui, la spiegazione è piuttosto semplice: non erano state date le autorizzazioni necessarie affinché quello scatto fosse condiviso. In tempi in cui la tutela dei dati personali è la sfida del futuro, sicuramente è una scelta comprensibile. Il problema è che la foto, una volta pubblicata sui social network, è stata ripresa un po’ da tutti: semplici utenti, ma anche qualche pagina Facebook con decine di migliaia di followers (ad esempio, Inchiostro di Puglia). Lì sono partite delle discussioni a ruota libera.

Tra i tanti commenti, ci sono stati quelli che hanno messo a confronto un presunto posto fisso con la tutela di un momento intimo e privato come quello del matrimonio, avviando discussioni etno-antropologiche su questa Italia che ci costringe a scegliere tra gli affetti e le carriere (sicuramente questo aspetto ha un fondo di verità, ma fare di questa foto il simbolo di questa dicotomia sembra francamente una esagerazione). Anche perché, come ha spiegato la stessa docente in un post sui social network, quel lavoro non è affatto un posto fisso, ma un incarico annuale.

E veniamo proprio alla risposta data dalla docente con incarico annuale all’Istituto Majorana: nel commento alla pagina Inchiostro di Puglia, la professoressa sposa ha ricordato di essere stata «costretta ad andare a scuola a firmare», altrimenti avrebbe «perso un anno di lavoro». E poi aggiunge: «Purtroppo la gente parla senza sapere». Quanto è vero. La domanda, a quel punto, è: davvero la data ultima per firmare l’incarico era il 7 settembre, giorno del matrimonio della docente? Non si poteva, come sottolineano alcuni docenti, differire la firma dell’incarico? Giornalettismo apprende dalla scuola che la dirigenza agisce secondo un principio molto semplice: «ciò che è formale è sostanziale». In caso di assenza della firma, sempre in base alle informazioni raccolte, gli organi competenti sarebbero stati informati dello scorrimento della graduatoria. Una mancata coincidenza tra la data effettiva della presa di servizio e della firma avrebbe potuto originare più di un problema tecnico-amministrativo.

 

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