«Nicola stai sereno»: la foto che sta creando un putiferio nel PD

C’era un tempo in cui le “correnti” e le conseguenti scissioni all’interno della sinistra prefiguravano dissidi profondi su visioni del mondo e della società. Ad esempio l’abbraccio di istanze più o meno rivoluzionarie o più o meno riformiste, o più recentemente più o meno socialdemocratiche o più o meno liberal. Si rimane così perplessi di fronte all’esplosione di correnti basate sul carisma del leader del momento  (piuttosto che sulle idee) e i polveroni lanciati puntualmente dall’una o dall’altro gruppo all’interno di quello che rimane il più grande partito di opposizione italiano. Stiamo parlando ovviamente del PD. L’ultimo motivo di polemica è un selfie scattato durante un matrimonio in Sicilia.

La foto, postata da Dario Ballini D’Amato, militante e attivista dem, che vede, tra gli altri, i parlamentari del partito democratico Alessia Rotta e Carmelo Miceli, è stata ripresa da “Repubblica” che enfatizza l’ironico avvertimento dei “lottiani” alla segreteria di Nicola Zingaretti. Impossibile  infatti non leggerci un riferimento al famoso “Enrico stai sereno”twittato da Renzi a Enrico Letta, prima di prendere il suo posto a Palazzo Chigi. Come del resto in molti hanno collegato la foto alle polemiche sulle nomine della segreteria Zingaretti colpevole di aver escluso l’ala renziana  trasformando il PD nel partito dei fedelissimi del Segretario.

L’ira dei diretti interessati contro Repubblica e Zingaretti

E la foto, pubblicata su Repubblica ha scatenato immediatamente l’ira dei diretti interessati. Ed è lo stesso autore ad andare all’attacco.

Le allusioni agli uomini dell’area di Zingaretti sono pesanti:  «È successo che io sono a Carini (Palermo) per un matrimonio […] Durante la cena, al tavolo in cui ero seduto in compagnia di altri amici abbiamo fatto un selfie con una didascalia spiritosa. Il contesto era “ma che ce frega della segreteria noi stiamo a mangà e bève» afferma il militante dem che incalza: «Qualcuno a Repubblica ha preso quello scatto (probabilmente su suggerimento di qualcuno di #quellibravi di cui si è circondato il segretario) e si è inventato una fake news: il matrimonio è stato spacciato come una riunione di corrente dell’area Lotti (e io manco ho votato Martina al congresso, a differenza di Lotti) che irrideva il segretario nazionale».

Ma non solo, a insorgere è tutta l’ala renziana del PD contro il quotidiano romano colpevole di aver scambiato una foto goliardica per una riunione di corrente.

Una rabbia che può essere comprensibile. Anche se si resta francamente perplessi di fronte a parlamentari e militanti con responsabilità politiche che non comprendono appieno la funzione pubblica del proprio ruolo, né il meccanismo dei social network. Sembra impossibile, ma quando si diventa personaggi pubblici anche la goliardia può avere una valenza politica e non esistono “selfie innocenti”. Con buona pace dell’ennesima corrente e di quelli che possono essere gli errori (o i meriti) di noi giornalisti.

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