L’app che insegna la matematica ai bambini accusata di fare pubblicità ingannevole
Prodigy è finito nella bufera
23/02/2021 di Gianmichele Laino
È una delle app didattiche più diffuse al mondo. Prodigy, il gioco che insegna ai bambini in età scolare la matematica, è stata scaricata – secondo i dati di alcuni tool di analisi delle applicazioni, come App Annie – ben 7,3 milioni di volte nel solo Nord America. Se si considera, tuttavia, che lo strumento è impiegato a livello didattico anche in Australia e in India, si capisce la portata di quanto sta accadendo. La nonprofit Campaign for a Commercial Free Childhood, negli Stati Uniti, ha denunciato alla Federal Trade Commission presunte pratiche scorrette a livello pubblicitario per questa applicazione.
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Prodigy finisce nel mirino di una protesta per presunte pratiche commerciali scorrette
La domanda è: in che modo un’applicazione di carattere didattico può effettivamente realizzare pratiche scorrette da questo punto di vista? Secondo la nonprofit, tutto si sviluppa intorno alla doppia versione dell’applicazione: oltre a una versione free, utilizzata nelle scuole, Prodigy dispone anche di una versione in abbonamento. Questa versione consente di sbloccare alcune funzionalità del gioco (ottenere dei premi più ricchi, ad esempio, o permettere ai personaggi di svolgere azioni più complesse rispetto a quelle normalmente realizzate nella versione didattica) ed è particolarmente attrattiva per i bambini.
Il gioco, infatti, consiste in vere e proprie sfide matematiche, applicando tutti gli schemi della gamification alle operazioni o alle funzioni utili all’apprendimento della disciplina. Una app che è concepita sin dall’inizio per avere un suo fascino nei confronti di un pubblico molto targettizzato come quello dei bambini. La versione free può essere utilizzata anche al di fuori dell’ambiente scolastico. Tuttavia, quando i bambini la utilizzano a casa, vengono bersagliati da annunci promozionali che chiedono loro di rivolgersi a un genitore o a un tutore per attivare un abbonamento alla versione premium. Gli annunci compaiono anche in normali fasi di gioco, quando vengono messi a confronto – ad esempio – i forzieri con i premi dell’applicazione free e i forzieri con i premi dell’applicazione premium. L’abbonamento costa tra i 60 e i 107 dollari all’anno.
La versione premium, una volta attivata, può essere utilizzata dallo stesso account anche durante le lezioni, creando delle enormi differenze di status tra il bambino che può permettersela e quello che, invece, si deve accontentare delle funzionalità base.
Per questo motivo, Campaign for a Commercial Free Childhood ha dato sette buoni motivi per non utilizzare Prodigy. Secondo l’organizzazione, infatti, l’app «mette la vendita dell’abbonamento ai bambini al di sopra dell’insegnamento della matematica, distrae più di quanto non insegni, rappresenta uno strumento matematico inefficace, insegna ai bambini a essere consumatori e non studenti, è iniqua, fa trascorrere un periodo di tempo eccessivo davanti allo schermo, inganna insegnanti e genitori».
In risposta a queste accuse, un portavoce di Prodigy ha affermato che la versione premium dell’applicazione è stata concepita nel business model della società per coprire le spese che permettono di potenziare anche la versione free. Sempre secondo Prodigy, inoltre: «Non è richiesto alcun abbonamento a pagamento per gli studenti per continuare a usare la versione free, che è stata progettata dal nostro team di insegnanti accreditati». La promozione dei contenuti premium, nella versione della società che gestisce l’applicazione, avviene cercando di rispettare i limiti dell’esperienza di gioco ed educativa.
La questione, tuttavia, ha sollevato un ampio dibattito nelle aree dove lo strumento viene maggiormente impiegato: come si diceva in precedenza, infatti, l’applicazione è molto diffusa ed è stata utilizzata in oltre 90mila scuole. Occorrerà dunque stabilire quanto la Federal Trade Commission riconosca di corretto nelle eccezioni sollevate dall’associazione a tutela dei consumatori, che stanno portando avanti una battaglia molto decisa contro Prodigy.